17 città italiane sono ufficialmente candidate ad ospitare l’Eurovision Song Contest 2022. Le città si sono candidate tramite un annuncio Rai, e sarà proprio la Rai – in coordinamento con European Broadcasting Union – a scegliere, entro fine agosto, chi tra le 17 in lizza ospiterà la manifestazione.
Eurovision 2022 in Italia: le città in corsa
Bologna, Genova, Firenze, Milano, Roma, Torino e Trieste sono le 7 città in lizza per ospitare il contest, nel mese di maggio del 2022. Seguono poi i 5 capoluoghi di provincia: Alessandria, Matera, Pesaro, Rimini, Viterbo. E ancora i 5 comuni di Acireale (Catania), Bertinoro di Romagna (Forlì – Cesena), Jesolo (Venezia), Palazzolo Acreide (Siracusa), Sanremo (Imperia).
Oneri e onori: è il caso di dirlo. Grazie alla vittoria dell’Italia nell’edizione 2021, svoltasi nei Paesi Bassi, come da regolamento e da tradizione toccherà a noi ospitare il concorso canoro europeo nel corso della sua prossima manifestazione. L’Italia, che è tra i paesi fondatori dell’Esc, ha partecipato fin dal 1980 ma con una serie di interruzioni. Dal 2011, però, è annoverata tra i cosiddetti Big Five del contest, prendendo parte attivamente all’attività di organizzazione dell’evento (direttamente a cura della Rai). Resta il fatto che, avendo vinto solo due volte (nel ’64 con Gigliola Cinquetti e nel ’90 con Cotugno, prima che i Måneskin riconquistassero il titolo) torneremo ad ospitare l’evento dopo ben 31 anni.
Più onori che oneri. Bologna e Torino sono pronte
Nelle due occasioni precedenti, l’Esc era stato ospitato prima all’Auditorium Rai di Napoli e poi negli Studi di Cinecittà a Roma. Mentre sul web parte già il totoscommesse, non è da escludere che la Rai considererà una città diversa rispetto alle due che già avevano ottenuto l’incarico (e in un’epoca decisamente diversa). Bologna e Torino potrebbero essere tra le favorite.
“Bologna, città creativa della musica Unesco, ha l’ambizione e le caratteristiche per ospitare la prossima edizione dell’Eurovision Song Contest 2022″ ha commentato il Sindaco Virginio Merola, aggiungendo che la città ha “già iniziato a lavorare dal giorno successivo alla vittoria dei Måneskin e siamo pronti per fornire alla Rai tutte le informazioni necessarie”.
Anche la sindaca di Torino, Chiara Appendino, ha spiegato i vantaggi che la Rai trarrebbe scegliendo loro: “Abbiamo spazi con capienze adatte, in pieno territorio cittadino e facilmente raggiungibili. Per ciò che riguarda l’ospitalità, la nostra offerta ricettiva è in grado di accogliere le migliaia di persone che l’evento saprà attrarre”. E ancora ha aggiunto: “Torino è recentemente diventata hub Ryanair, garantendo ancora più collegamenti aerei tra Torino e il resto del mondo. Siamo pronti e siamo determinati”.
Abbiamo ringraziato abbastanza i Måneskin?
Tra le 17 che hanno avanzato la volontà di partecipare, la città che verrà scelta per ospitare l’Eurovision 2022 sarà responsabile di un impegno e di un’organizzazione notevoli. Ma sarà anche al centro di una vetrina sull’Europa, rappresenterà un biglietto da visita in euro-visione, e godrà di un incremento di lavoro e turismo a livello locale. Tutti motivi per cui l’Italia avrebbe dovuto ringraziare i Måneskin dal momento esatto in cui hanno alzato la coppa della vittoria nella Rotterdam Ahoy, per esempio, anziché dividersi e dubitare su quanto il loro successo fosse meritato (quando si tratta di calcio e Europei non capita mai). Com’è che si dice? A caval donato…