Harrison Ford a 79 anni è ancora Indiana Jones: il duro dal cuore d’oro
Da Ian Solo a Rick Deckard di "Blade Runner", è tra i volti più riconosciuti del grande schermo
“Non sono gli anni, amore, sono i chilometri.” – così Indiana Jones, rivolgendosi a Marion ne I predatori dell’arca perduta giustificava il fatto di essere cambiato. Eppure, di anni da quel primo capitolo della nota saga cinematografica, incentrata sull’archeologo per eccellenza, ne sono passati. Esattamente 40, per essere precisi. Ciononostante, Harrison Ford è ancora l’eroe che ci ha fatto appassionare alle sue avventure, sempre con quella punta di ironia che ha caratterizzato i suoi personaggi, in particolar modo Indiana Jones. Oggi 13 luglio, la star hollywoodiana compie 79 anni e, malgrado l’infortunio riportato durante le riprese del quinto capitolo della saga, è ancora il duro tutto d’un pezzo che abbiamo imparato ad ammirare.
Harrison Ford, dall’espulsione al college agli esordi
Non è da tutti vantare una carriera anche solo paragonabile a quella di Harrison Ford. L’interprete statunitense, tra i più noti eroi del grande schermo, è stato infatti tra i volti delle saghe cinematografiche più celebri di sempre. Nato a Chicago, nell’Illinois il 13 luglio 1942, conseguì il diploma nel 1960 presso il Maine Township High School di Park Ridge. Successivamente, studio arte drammatica presso il Ripon College, in Wisconsin. Tuttavia, dopo essere stato bocciato nel corso di filosofia, fu espulso tre giorni prima di ottenere il diploma. Per mettere rimedio alla questione chiese aiuto al suo insegnante, il professor Tyree – ricordato in Indiana Jones e l’ultima crociata, terzo capitolo della saga – il quale, però, rifiutò. Nonostante questo incidente di percorso, nel 1966 Harrison Ford debuttò sul grande schermo con Alle donne piace ladro (Dead Heat on a Merry-Go-Round), per la regia di Bernard Girard. Fu solo l’inizio di una straordinaria carriera.
Nel frattempo, nel 1964 convola a nozze con al prima moglie, Mary Marquardt dalla quale avrà i figli Benjamin e Willard. Per Ford, il periodo a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta costituisce la ricerca di affermazione nel campo della recitazione e, al contempo, la difficoltà nel cercare di sbarcare il lunario, soprattutto dopo l’arrivo dei figli. Insoddisfatto degli ingaggi, tenta altre strade, divenendo dapprima un carpentiere autodidatta. Nel 1968, inoltre, ha svolto anche la mansione di cameramen in alcuni concerti tenuti dai The Doors. Nel frattempo, continua a cimentarsi anche sul grande schermo, apparendo in Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni. Ma è a partire dai primi anni ’70, in particolar modo dopo l’incontro con George Lucas, che arriva il successo. Nel 1973, infatti, i due danno inizio alla loro fortunata collaborazione: il regista lo dirige nel cult American Graffiti. Per Harrison Ford si aprono, dunque, le porte del successo.
Harrison Ford, l’incontro con George Lucas, Steven Spielberg e la nascita del mito con Indiana Jones
La svolta per Harrison Ford era finalmente arrivata. L’anno seguente, inoltre, la star appare anche nel cast del thriller psicologico diretto da Francis Ford Coppola, La conversazione che, per stessa ammissione del regista americano, deve molto al Blow up di Michelangelo Antonioni. Il ruolo permette al divo di emergere, ma il successo effettivo arriva nel 1977. La carriera di Harrison Ford, in quell’anno, assiste alla svolta che l’attore aspettava da tempo, grazie a un film entrato ormai a pieno titolo nella storia del cinema: Guerre stellari. Primo capitolo diretto da George Lucas (quarto, se si considera l’ordine degli episodi che compongono la storia), inaugura la celebre saga cinematografica di Star Wars. Nel ruolo di Ian Solo, contrabbandiere militare appartenente all’universo fantascientifico creato da George Lucas, Harrison Ford diviene presto uno dei volti più noti del cinema.
L’immagine di un uomo duro, solitario “che capisce l’importanza di far parte di un gruppo e di aiutare per il bene comune” – così come Lucas ha descritto Ian Solo – diviene ben presto l’archetipo che Ford si ritrova a ricoprire. Il biennio 1981-1982, la carriera della star statunitense assiste a una duplice svolta. Diretto da Steven Spielberg, arriva al cinema con I predatori dell’arca perduta, primo capitolo della saga cinematografica che ha consolidato definitivamente Ford: Indiana Jones. Un archeologo duro, intrepido ma al contempo ironico diventa la combinazione perfetta per un successo assicurato. Tra il 1981 e il 2008 Indiana Jones è il protagonista di una tetralogia diretta da mr. Spielberg in persona. A partire dal 2022 al cinema arriverà il quinto capitolo, il primo non diretto dallo storico regista.
Nel 1982, inoltre, Harrison Ford viene diretto da Ridley Scott in un altro caposaldo della storia del cinema: Blade Runner. Anche in questa occasione, nel ruolo del cacciatore di taglie Rick Deckard in uno scenario distopico, ottiene un successo inimmaginabile. Il suo sguardo imperturbabile, espressione della forza nella sua forma più nobile, rendono l’attore statunitense il volto prediletto per la fantascienza. Nonostante la sua figura sia legata ormai indissolubilmente alle suddette saghe, negli anni successi ha intrapreso anche altre strade. Nel 1986, grazie al poliziesco Witness, infatti, ottiene la sua unica nomination al Premio Oscar. Nel 1995, ad esempio, è il protagonista maschile di Sabrina, diretto da Sidney Pollack, remake dell’omonima commedia romantica di Billy Wilder, nei panni indossati allora da Humphrey Bogart. Per l’interpretazione ha ricevuto, inoltre la candidatura al Golden Globe. Il 2000, invece, è la svolta del thriller psicologico Le verità nascoste, al fianco di Michelle Pfeiffer. Gli anni più recenti lo hanno visto nuovamente rivestire i panni dei suoi personaggi più celebri. Diretto da Denis Villeneuve è tornato a reinterpretare Rick Deckard in Blade Runner 2049 (2017). Per la regia di J. J. Abrams ha indossato, di nuovo, i panni di Ian Solo nei sequel di Star Wars. A breve tornerà invece come Indiana Jones: insomma, a 79 anni è più in forma che mai.