La scorsa domenica 11 luglio, subito dopo la proiezione di Tre Piani, la sala gli ha tributato una standing ovation di ben 11 minuti. Per Nanni Moretti è stato dunque un ritorno in pompa magna quello sulla Croisette, a distanza di sei anni dalla presentazione di Mia madre. Ora, nonostante non sia stato esente da alcune critiche, il regista, già vincitore della Palma d’Oro nel 2001 con La stanza del figlio, si gode il successo riscontrato. Tra un’intervista e un invito ricevuto da Louis Garrel, nel cast di The story of my wife (A feleségem története), a vedere il film in concorso, Nanni Moretti ha rivelato le sue impressioni sull’esperienza nella 74° edizione di Cannes.
Cannes 2021, i Tre piani di Nanni Moretti tra “drammi universali” e “conseguenze delle nostre scelte”
Giunto sulla Croisette in compagnia del cast, composto dall’ormai fedelissima Margherita Buy, Riccardo Scamarcio e Alba Rohrwacher, Nanni Moretti ha conquistato la platea. Sebbene sia il primo film di cui non ha curato il soggetto, tratto dal romanzo dello scrittore israeliano Eshkol Nevo, Tre piani risente fortemente della cifra stilistica del regista nostrano. “C’è una parte di me in ogni personaggio, sia maschile che femminile” – ha difatti ammesso ai microfoni di Rai Radio 3, di recente.
I tre piani della storia alla base del progetto di Nanni Moretti corrispondono ad altrettante vicende, relative, ancora una volta, a tre diverse famiglie che vivono in uno stesso condominio. Sono tre piani non esclusivamente fisici, dal momento che le storie sono in qualche modo interconnesse e, soprattutto, portano a mettere sul medesimo piano della bilancia un arsenale di tematiche esistenzialiste: “Abbiamo fatto vivere questi racconti in un libro che affronta drammi universali: la colpa, le conseguenze delle nostre scelte, la giustizia, la responsabilità dell’essere genitori. ” – ha ammesso il regista, rivendicando le sue scelte che gli hanno fatto prendere le distanze dal progetto originario di Nevo – “Nella trasposizione del libro abbiamo stabilito un tempo: 10 anni, in cui ciascuna delle tre storie si dilata. Questo ci ha permesso di raccontare ogni episodio, immaginandone i presupposti e le conseguenze, che ne libro non sono raccontati“.
In occasione della chiacchierata rilasciata per il programma radiofonico Hollywood Party, Nanni Moretti è poi tornato sulla distinzione netta in Tre piani tra uomini e donne. Pur essendoci colpe in entrambe le parti, il regista presenta un barlume di speranza per le figure femminili. “Gli uomini rimangono fermi, immobili nelle loro posizioni, testardi nel ritenersi dalla parte giusta.” – afferma a gran voce, aggiungendo – “[…] Le donne, invece, fanno sì che i nodi drammatici si sciolgano. Cercano di trovare una soluzione, un’apertura“.
Cannes 2021, Nanni Moretti ha aspettato per poter tornare in sala
Con l’ironia pungente che ormai lo contraddistingue, Nanni Moretti ha parlato della decisione di tenere il film in box per oltre un anno. Nonostante fosse già pronto nel marzo 2020, l’insorgere della pandemia ne ha bloccato la distribuzione in sala. Rispetto ad altri, tuttavia, il regista ha scelto di aspettare la riapertura delle sale, affermando: “Ho detto a Domenico Procacci (produttore insieme a Rai Cinema e Sacher Film) di non dirmi quanto offrono Amazon, Disney, Netflix, perché il film vada direttamente in sala. […] Non lo voglio proprio sapere, nascondimelo gli ho detto. Trovo indispensabile la centralità della sala cinematografica. Prima che come regista, attore, produttore ed esercente, lo dico da spettatore: io non so stare senza andare a vedere al cinema i film degli altri“. Ed è stato di parola. Tre piani uscirà in sala il prossimo 23 settembre, avvalendosi di 01 Distribution.
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