Emmy 2021, alle nomination trionfa la storia della Famiglia Reale inglese
Storia, intrighi, corona e monarchia: il fascino della Royal Family non tramonta. Ma perché ci piace così tanto?
Alle nomination degli Emmy 2021 hanno raccolto un grande successo le serie tv storiche. A trionfare sopra tutte The Crown, il dramma storico prodotto da Netflix. La serie, incentrata sulle vicende della Corona inglese e dei suoi rappresentanti, ha raccolto ottimi consensi e risultati anche nella sua quarta stagione. Non meno importanti le nomination a Bridgerton, la nuova arrivata che si aggiudica un posto inaspettato nella categoria delle eccezionali serie drammatiche. In entrambi i casi si tratta di prodotti che ruotano intorno al perno della storia e delle vicende royal di epoche diverse ma che ancora riescono ad affascinarci.
Bridgerton, la storia della Reggenza conquista gli Emmy
Candidato agli Emmy contro The Crown, Bridgerton è tratta dalla serie di romanzi omonima firmata dall’autrice Julia Quinn. La vicenda è approdata sullo schermo grazie all’adattamento della casa di produzione Shondaland. La trama ruota intorno all’amore dei due protagonisti, vissuti nel periodo della Reggenza. Gli avvenimenti storici, talvolta abilmente manipolati, fanno da sfondo e poche volte interferiscono con le vicende personali dei personaggi, pur senza entrare nel vivo. La prima stagione è ambientata, infatti, nel 1813, terzo anno della Reggenza, che nel dramma è affidata alla regina consorte, Carlotta di Meclemburgo-Strelitz (interpretata da Golda Rosheuvel). La regina Carlotta diventa una delle protagoniste più curiose ed attive del dramma, ma seguendo alla lettera la storia al suo posto dovrebbe trovarsi il vero reggente, il figlio Giorgio IV.
Chi era davvero Giorgio IV il reggente
Il periodo della Reggenza, durato un decennio (1810-1820), è un’epoca storica che coincide con il ritiro di Giorgio III a vita privata e con l’ascesa al potere del maggiore dei suoi dieci figli, Giorgio IV. Si tratta di un periodo memorabile per la gloria militare dell’Inghilterra, che passa dalla vittoria contro la Spagna al trionfo memorabile di Wellington su Napoleone a Waterloo. La reggenza di Giorgio IV è anche un periodo aureo per le arti, di cui il reggente si fa promotore, pur senza molto successo. Non essendo in grado di imporre il suo gusto artistico, ma dedito a seguire solo le mode del tempo, viene considerato uno scialacquatore delle risorse finanziarie più che un mecenate.
L’esuberanza e lo splendore di questo periodo sono lo sfondo entro cui si muovono i protagonisti di Bridgerton. Ma è anche un periodo in cui la Casa Reale tocca il punto più basso di popolarità della storia. Lo splendore estetico con cui il reggente adorna Londra, Windsor e Brighton, si scontra con la miseria del popolo. Ai tempi, infatti, è travagliato dalle guerre e dalla Rivoluzione Industriale. Lo sfarzo osannato dalla regina Carlotta nella serie tv ha un prezzo altissimo da pagare, quello della dei debiti che intaccano la popolarità della Famiglia Reale inglese e che toccherà alla regina Vittoria risanare nel ventennio successivo.
Perché nel 2021 The Crown ha ancora successo tra il pubblico
La regina indiscussa delle nomination agli Emmy 2021 è The Crown. La serie tv ha incassato 24 nomination tra cui la quarta come migliore dramma. Qui la sfida in casa Netflix è tra storia antica e storia contemporanea, tra le vicende royal romanzate e quelle fin troppo reali. E il pubblico sembra apprezzare entrambe le versioni della Corona inglese, talvolta esuberante ed esagerata e talvolta cruda e crudele. Nella quarta stagione di The Crown l’elemento vincente è la storia d’amore travagliata tra Lady Diana e il principe Carlo, che arriva a raccontare i primi anni di matrimonio. Gli avvenimenti si srotolano tra le pieghe di un’età in cui la storia vede svolgersi un braccio di ferro tra la regina Elisabetta (nella serie Olivia Colman) e Margaret Thatcher. La politica si mescola alla vita reale della Famiglia e ad uscirne vincitrice sul piccolo schermo è proprio la Regina.
Difficile capire perché nel 2021 agli Emmy, al fianco di serie tv di altissimo valore, a trionfare siano ancora la monarchia, la storia e le regine. Ma probabile che la risposta risieda ancora in ciò che scrisse Malcom Muggeridge in un articolo del 1956 sul The Saturday Evening Post. “La monarchia – scriveva il giornalista – esprime quella continuità che ha consentito alla Gran Bretagna di sopravvivere a due grandi rivoluzioni: la francese e la russa; a due rovinose e distruttive guerre mondiali, senza essere lacerata da conflitti civili”.
La Corona, secondo le parole dello scrittore americano, potrebbe rappresentare quell’elemento “unificatore di una società che è piena di discordie attuali e potenziali” che nell’immaginario collettivo attrae e rassicura. Non c’entra la politica, non c’entra la storia in sé. Il trionfo della Famiglia Reale ci aiuta a leggere i bisogni di una società che cerca una certezza a cui aggrapparsi (almeno sul piccolo schermo!).
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