La proroga dello stato d’emergenza fino al 31 dicembre 2021 e nuovi criteri per l’eventuale passaggio dei territori in zona gialla all’aggravarsi dell’emergenza Coronavirus. Ma anche, e soprattutto, l’obbligo del Green Pass in alcuni luoghi pubblici a rischio assembramenti. Questi i punti salienti all’ordine del giorno per il Consiglio dei Ministri, atteso nella giornata di domani 22 luglio. Obiettivo: il varo del nuovo decreto anti Covid in piena crescita dei contagi da variante Delta. Nelle ultime 24 ore in Italia si sono registrate ‘soltanto’ dieci vittime ma ben 3.558 nuovi casi.
La proposta delle Regioni
Nel tentativo di far comunque restare l’Italia in zona bianca, la Conferenza delle Regioni, presieduta dal governatore friulano Massimiliano Fedriga, ha proposto al Governo di indicare che l’occupazione delle terapie intensive non superi il 20% dei posti letto. E che quella dei reparti ordinari non superi il 30%. Se questi criteri saranno soddisfatti, è il ragionamento, allora i territori potranno restare ‘bianchi’ senza cambio di fascia. Le Regioni chiedono, inoltre, che il Green Pass lo si possa utilizzare “per permettere la ripresa di attività fino ad oggi non consentite” come “eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi“.
Basta una dose o un tampone
Il nuovo decreto legge sul Green Pass, anticipa il Corriere della Sera, entrerà in vigore dal 26 luglio e imporrà anche in zona bianca di presentare la certificazione verde per spettacoli, viaggi e attività sportive. Si tratta ancora sui ristoranti al chiuso, ma la linea prevalente è di istituire un pass ‘leggero’. Vale a dire che anche coloro che hanno effettuato al momento la vaccinazione anti Sars-CoV-2 solo con la prima dose potranno usufruirne. Stesso discorso sarà valido per chi, non essendosi ancora vaccinato, potrà esibire un tampone negativo effettuato nelle 48 precedenti. L’obbligo del Pass scatterà anche per muoversi con treni, aerei e navi.
Il nodo dei locali al chiuso
L’obiettivo del Governo è di evitare il ritorno dell’Italia divisa in fasce di colore: gialla, arancione e rossa. Ma per fare questo – è la filosofia Draghi – occorre consentire gli ingressi nei luoghi affollati soltanto a chi risulta immunizzato, oppure guarito, o ha effettuato un tampone. Sempre secondo il Corriere della Sera, l’obbligo di green pass serve a tenere aperte le attività, ma anche a consentire una capienza maggiore nei luoghi al chiuso. Cosa succederà, ad esempio, per cinema e teatri? La direzione è quella obbligare le persone a presentarlo all’ingresso. Non sarà però indispensabile occupare posti alternati come accade adesso. In questo modo le sale potranno sfruttare la massima capienza.
Scuola e luoghi di lavoro
La norma che regola l’eventuale obbligo vaccinale per la scuola non ci sarà: il tema è troppo delicato e l’esecutivo attende il parere del Comitato tecnico scientifico (Cts). I presidenti delle Regioni, però, hanno chiesto al governo di “prevedere che in caso di focolai a scuola possa seguire le lezioni in presenza soltanto chi ha il green pass“. Non esclusa, invece, la norma per i luoghi di lavoro. Nel decreto potrebbe essere previsto il trasferimento, se non la sospensione, per coloro che rifiuteranno di vaccinarsi. Così come già previsto per i sanitari.