Se siete in procinto di arredare la vostra nuova casa, o semplicemente volete dare una differente immagine alla stessa e state cercando dei pezzi ricercati e al contempo iconici, il tavolo Metafora (le foto sono in esclusiva per VelvetMAG) è ciò che fa per voi. L’emblematico tavolo di design è stato creato ben quarantadue anni fa, nel 1979, ma nonostante ciò la sua fama è ancora più viva che mai. Gli artefici della brillante intuizione erano una coppia di coniugi: Lella e Massimo Vignelli.
Proprio ai talentuosi designers, che vissero tra Milano e New York la loro intensa carriera, si deve la creazione di questo leggendario tavolo in cristallo. Lo studio Vignelli Associates a New York, collaborò negli anni con alcune fra le più importanti industrie e istituzioni americane e europee. Per il marchio Poltrona Frau gli architetti crearono persino la celebre poltrona Intervista.
Fin dalla sua prima presentazione, al Salone del Mobile del 1979, il tavolo Metafora, disegnato da Lella e Massimo Vignelli, ha affascinato per l’estetica, la scelta delle forme e dei materiali. Nessun particolare creato per questo oggetto è casuale, ma tutto è legato da un preciso fil rouge di significati e riferimenti storici. Le quattro forme della geometria euclidea: Cubo, Cilindro, Sfera e Piramide, in quattro marmi diversi, formano la base del tavolo completato da una grande lastra di vetro trasparente.
I quattro elementi sono indipendenti e possono essere posizionati liberamente. Ciò avviene senza che il tavolo perda la propria identità, indifferentemente alla posizione degli elementi che lo compongono, tutti comunque necessari a dargli stabilità. Le versioni sono quattro secondo il materiale scelto. Troviamo la Piramide in Marmo bianco di Carrara, il Cubo in Nero in Marquinia , il Cilindro in Travertino e la Sfera in Rasotica. Le quattro forme possono essere in Marmo Bianco di Carrara, in Nero Marquinia o in Travertino. Le dimensioni del tavolino basso in marmo e vetro sono di circa 120 centimetri per 22 di altezza. Il prezzo del tavolo Metafora si aggira intorno ai tremila euro.
Nessuna grande civiltà occidentale ha ignorato il marmo, anche se le sue fortune sono state alterne e mutevoli. L’odierna cultura architettonica lo ha riscattato con l’autenticità della forma. Maurizio Casigliani, grazie al suo incontro con Lella e Massimo Vignelli, verso la fine degli anni Settanta, apre un discorso lavorativo importante. Proprio da qui infatti nasce il tavolo Metafora, che anticipa e già contiene alcuni caratteri costanti nella produzione di Casigliani.
I Vignelli compiono una scelta cruciale: quella di lavorare sulle forme primarie, impiegando il marmo per costruire i supporti del tavolo, che sono un cubo, una sfera, un cilindro e una piramide. Le forme sono patrimonio ancestrale della memoria di tutti, per questa ragione l’oggetto di design è subito amato. I quattro solidi sono realizzati con un’unica qualità di marmo, che rende questo tavolo eterno. Non a caso il motto di Elena Valle, conosciuta più comunemente come Lella Vignelli, era: “Se lo fai correttamente, durerà per sempre“.
Il tavolo messo di fronte al divano, il cosiddetto tavolino da fumo, non è assolutamente un oggetto banale, anzi. Questo mobile è in grado di definire il mood della nostra abitazione. Non a caso il nuovo trend in voga su Pinterest ed Instagram è quello di fotografe i libri d’arte e da collezione posizionati sopra il tavolino in salotto. In genere infatti in bella vista, sopra i tavolini da caffè o da fumo, appaiono i pregiati volumi d’arte. Ma anche i libri fotografici, i bozzetti fashion, di interior design, di viaggi, ecc. In questo contesto il tavolo Metafora farà di certo la sua figura.
I coniugi Vignelli sono stati colleghi, ma prima di tutto ciò che li ha uniti è stato un profondo rapporto d’amore. Lella Vignelli era nata a Udine nel 1934 e si era laureata in architettura a Venezia. Massimo Vignelli, del 1931, era originario invece di Milano, dove studiò architettura. Entrambi svolsero attività nel campo della grafica, programmi d’immagine coordinata per l’industria, segnaletica, disegno industriale; progettarono mobili, interni e allestimenti. Nel 1971 Massimo e Lella fondarono lo studio Vignelli Associates a New York, dove Lella ebbe la carica di Amministratore delegato. Durante tutto questo periodo Massimo e Lella continuarono a svolgere un’intensa attività spaziando dal graphic design, alle esibizioni, fino al design di prodotto e di arredi, settore in cui Lella sarà particolarmente brillante, progettando sedute per marchi come Poltrona Frau, Poltronova e Acerbis International.
I coniugi lavorarono insieme tutta la vita e dal loro matrimonio nacquero due figli: Luca (1963), fotografo, e Valentina (1966), esperta di stoffe e tessuti. Il lavoro di Lella Vignelli è stato esposto svariate volte in pubblicazioni di settore, negli Stati Uniti e all’estero. Diverse sue opere sono incluse nelle collezioni permanenti di molti musei, tra questi: il MoMA, il Cooper-Hewitt Museum, il Musee des Arts Decoratifs di Montreal e il Die Neue Sammlung di Monaco. Il lavoro di Lella e Massimo è stato inoltre soggetto di due documentari trasmessi in tutto il mondo. Un’esibizione monografica dell’operato dello studio Vignelli Associates è stata allestita a San Pietroburgo, Mosca, Helsinki, Londra, Budapest, Barcellona, Copenaghen, Monaco, Praga e Parigi fra il 1989 e il 1993.
Tra le numerose onoreficenze ottenute dai Vignelli ricordiamo: la laurea Honoris Causa della Parsons School of Design a New York e quella della Corcoran School of Art a Washington. Ed ancora il Gran Premio Triennale del 1964, il Compasso d’Oro ADI durante lo stesso anno e successivamente, nel 1985, il Primo Presidential Design Award, conferito loro dal Presidente degli Stati Uniti per il programma di pubblicazioni sui parchi nazionali.
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