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Green Pass a scuola e sui treni? Decreto in forse dopo l’incontro Draghi-Salvini

Si discuterà prima la già complessa e divisiva riforma della Giustizia che porta il nome della Guardasigilli, Marta Cartabia

Una questione di priorità nelle riforme da realizzare, certo. Ma anche di tenuta della maggioranza di governo. L’attesa ridefinizione della lista dei luoghi dove si potrà entrare solo previo Green Pass anti Coronavirus per il momento è rinviata. Domani 29 luglio il Consiglio dei Ministri avrebbe dovuto parzialmente riscriverla, inserendo scuola e trasporti. Ma si tratta di temi politicamente roventi per un’estate che sta mettendo sulla graticola l’esecutivo di unità nazionale a guida Draghi.

Attendere nuovi dati

Secondo un’anticipazione online del Corriere della Sera prima si varerà la riforma della Giustizia, poi, la prossima settimana, si penserà a scuola, treni, aerei e navi. Sull’obbligo vaccinale per docenti e personale scolastico il  premier Mario Draghi vuole far trascorrere qualche altro giorno e dare tempo al tempo. Anche osservando quanto avviene in altri paesi europei. Del resto se è vero che dopo il varo del decreto Green Pass, lo scorso 22 luglio, la richiesta di prenotazioni per una dose di vaccino è schizzata in alto in poche ore, è altrettanto vero che si sono moltiplicate le manifestazioni di protesta nelle piazze al grido di “libertà libertà“. È sepolto lo spirito di solidarietà nazionale del marzo 2020: gli italiani sono divisi, e una percentuale minoritaria ma consistente è semplicemente contraria tout court alla certificazione verde anti Covid.

Equilibri complicati

Prima, dunque, la complessa partita a scacchi sulla Giustizia e il pacchetto di riforme della Guardasigilli, Marta Cartabia. La svolta è arrivata a seguito di un incontro fra il premier Mario Draghi e il leader della Lega, Matteo Salvini. Quella stessa Lega che ha strizzato l’occhio alle piazze in rivolta con slogan che hanno paragonato il Green Pass, e i connessi divieti, alla stella di David imposta dai nazisti agli ebrei sui vestiti, quale marchio infame di discriminazione. E che hanno destato indignazione in molti cittadini. In una nota, comunque, Palazzo Chigi definisce “cordiale e proficuo” l’incontro con il leader leghista. Il risultato sarebbe, appunto, il rinvio della discussione sull’obbligo vaccinale nella scuola e della certificazione verde per viaggiare sui mezzi pubblici.

“In classe senza discriminazioni”

A Draghi ho ribadito l’importanza del ritorno a scuola senza discriminazioni né obbligo vaccinale per studenti e insegnanti – ha dichiarato Salvini – A proposito di Green Pass, nessun inasprimento: andranno valutati i dati, senza complicare la vita alle famiglie con costi e burocrazia in più. Inoltre, mentre i Cinque Stelle propongono centinaia di emendamenti sulla riforma della Giustizia, la Lega conferma il sostegno al lavoro del ministro Cartabia. Acque agitate per il Presidente Draghi. Il premier ha già sfidato in passato, da governatore della Bce, i mari in tempesta delle speculazioni sull’euro; la politica italiana, però, può diventare insidiosa anche per lui.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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