Lewis Hamilton parla del suo Long Covid dopo il Gran Premio d’Ungheria
Il pilota ha raccontato dei sintomi che persistono a lungo dopo l'infezione di otto mesi fa
Lewis Hamilton è tornato a gareggiare per il terzo al GP d’Ungheria dopo una gara emozionante all’Hungaroring di Mogyoród, a tratti unica, essendo lui ripartito dopo un incidente da solo. Per salire sul podio, però, ha raccontato di aver avuto necessità di assistenza, poiché ha sofferto di vista offuscata dopo la gara. Ha dichiarato, infatti, che potrebbe soffrire del Long Covid dopo aver contratto il virus ben otto mesi fa.
Gli effetti del Long Covid su Lewis Hamilton dopo la gara
Dopo essere andato vicino ad un collasso al termine del Gran Premio d’Ungheria, Lewis Hamilton ha ammesso di soffrire gli effetti del Long Covid. Il pilota ha accusato, infatti, un’estrema stanchezza accompagnata da vista offuscata e vertigini. Per questo motivo, prima di salire sul podio, ha chiesto aiuto. Il campione, infatti, si è ammalato di Covid-19 lo scorso dicembre, ma nonostante siano trascorsi quasi otto mesi, continua a risentire degli effetti del virus. Subito dopo la gara, infatti, ha dichiarato: “Non ho parlato con nessuno del Long Covid, ma penso che ci sia. Ricordo gli effetti di quando l’ho avuto e da allora l’allenamento è stato diverso. Il livello di fatica è diverso ed è una vera sfida“.
La “battaglia” dopo la guarigione
Nelle dichiarazioni post-gara, Lewis Hamilton ha dichiarato: “Ho combattuto tutto l’anno per rimanere in salute a causa di quello che è successo, ma è comunque una battaglia“. I pazienti che lamentano di soffrire di Long Covid, infatti, manifestano alcuni fastidi e sintomi che possono rendere difficoltose anche le azioni più semplici. Dall’affaticamento alla sensazione di vertigini, dalla vista offuscata ai problemi di memoria e concentrazione. Si tratta di sintomi che si riscontrano nei mesi successivi alla guarigione e che, secondo alcuni studi, sono prevalenti nelle donne. Il manifestarsi di tali sintomi, inoltre, aumenta con l’aumentare dell’età e sembra essere più raro in soggetti giovani e in buona salute.
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