I ragazzi di oggi hanno accesso a una quantità di informazioni senza precedenti e godono di una libertà di espressione e di costumi che i ragazzi di solo appena 40 anni fa si sarebbero sognati. Sono i figli del benessere, figli della globalizzazione e della rivoluzione digitale. Sulla carta dovrebbero essere i ragazzi più felici o quantomeno sentirsi di avere il mondo in mano, invece la generazione Z è colma di incertezze, con poche speranze nel futuro, ha paura di sognare e i dati sul consumo di ansiolitici, alcolici e droghe sono preoccupanti.
Aumenta il consumo di alcolici, droghe e ansiolitici nei giovani: il malessere è culturale
Il loro malessere deriva da un senso di vuoto interiore che non sanno ben spiegare; molte volte sanno solo di stare male. Rabbia, depressione, tristezza, apatia, bisogno d’amore, sono solo alcuni dei motivi che li portano ad anestetizzarsi con sostanze chimiche o a compiere atti violenti. Proprio loro che possono tutto: libertà sessuale, libertà di restare fuori casa fino a tardi e hanno il permesso di andare in vacanza da soli, nonostante siano ancora minorenni.
Iniziano a bere alcolici già dai 16 anni; l’età della prima sigaretta si aggira in media attorno ai 14, vivono situazioni di famiglie sfasciate o assenti e a scuola non si sentono motivati. Drammatiche sono le statistiche dei suicidi in Italia: circa 200 decessi all’anno riguardano ragazzi sotto i 24 anni, sintomo di un vero e proprio malessere culturale, di cui si parla troppo poco.
Nonostante siano coscienti di quante libertà in meno avrebbero avuto, molti ragazzi in realtà guardano alle generazioni precedenti con invidia. Prima, nonostante tutto, “era più facile la vita”, c’erano più valori, si avvertiva un senso di appartenenza a qualcosa e soprattutto c’era uno scopo.
“La libertà di poter far tutto ci toglie ogni cosa”, ha confidato una giovane donna che abbiamo ascoltato. Si vive costantemente alla ricerca di un’emozione estrema. Una trasgressione per sfuggire alla noia e all’apatia, e per riempire un vuoto di valori e di ideali che li divora. Profetiche oggi più che mai risuonano le parole di Nietzsche che definì così nel ventesimo secolo il nichilismo: “manca lo scopo, manca il perché e tutti i valori si svalutano”.
Mancano ormai le guide come la famiglia, la scuola, a dare quelle poche ma sane regole che col tempo aiutano a dare un senso alla libertà, perché una cosa vietata oggi domani avrà un valore immenso. Il “tutto e subito” rischia di essere un danno, rischia di diventare solo una grande abbuffata, e di fatto sta già deteriorando negli adolescenti il gusto e il significato che ogni portata della vita sa offrirci.