È arrivato con l’ultimo volo da Tokio, lui che è abituato ad essere il più veloce. Marcell Jacobs è rientrato in Italia, atterrando ieri sera all’aeroporto di Fiumicino accompagnato dal presidente del Coni Giovanni Malagò, che come il velocista ha presenziato alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi giapponesi. Un’accoglienza da star tra la folla nello scalo, disciplinata dagli agenti di Polizia, corpo a cui appartiene lo stesso Jacobs.
L’erede di Usain Bolt è stato incoronato proprio dall’uomo più veloce di tutti di sempre: “vedo che è fisicamente forte, e l’aver saputo migliorare il suo personale in batteria, semifinale e finale indica che è un vero combattente, mentalmente solidissimo“. Ed è lo stesso Marcell a scherzarci su appena recuperato dallo stupore per la folla che lo acclama: “Adesso poi anche Bolt mi ha fatto i complimenti… Ha detto di aver ceduto a me la sua corona e mi fa piacere. Vedere il mio nome affiancato a quello dei miti che ammiravo, a cui cercavo di rubare i segreti, è incredibile“.
Una corona pesantissima quella che l’azzurro, il più veloce della stagione nei 100 metri piani, con record europeo frantumato, ha portato con disinvoltura in pista e lo ha aiutato anche nel capolavoro della 4×100. Da quello che abbiamo visto ieri appena sbarcato il secondo oro è servito per il più piccolo di casa Jacobs, compensato con la medaglia al collo dell’assenza del papà.
Una folla di amici, curiosi, fan addetti ai lavori. La famiglia con la compagna Nicole – che sposerà a settembre – e i tre figli. Tutti lì per accogliere l’uomo più veloce del mondo che stupito così commenta al capannello di noi giornalisti presenti: “Non mi aspettavo tutta questa gente! È incredibile trovare qui la mia famiglia e gli amici. La mia mamma poi… a lei devo tantissimo, ha sempre creduto in me. Senza non avrei fatto quello che ho fatto. Le medaglie? Devo ancora realizzare, lo farò nei prossimi giorni”.
Non sono pochi ora gli impegni degli Azzurri che dopo una meritata vacanza il 23 settembre saranno ricevuti dal Presidente Sergio Mattarella al Quirinale. Proprio a Jacobs il compito di riportare il Tricolore: “Il 23 settembre porterò la bandiera da Mattarella, sono emozioni continue, neanche nei miei migliori sogni potevo immaginare qualcosa di simile. Però resto sempre lo stesso ragazzo che è partito per Tokyo, ho solo un peso in più sulle spalle e al collo, ma vi garantisco che resterò con i piedi per terra, focalizzato unicamente sulle prossime gare. L’asticella ora si alza, ma io non mi sono mai posto limiti, non inizierò proprio adesso” – chiosa Marcell.
Con gli altri tre staffettisti infine sarà a Monza per il GP come annunciato dallo stesso presidente Malagò.
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