La riconquista dell’Afghanistan, da parte dei talebani integralisti islamici ha fatto precipitare nel terrore milioni di cittadini del paese asiatico. Si rincorrono notizie di donne che si rinchiudono nelle proprie abitazioni per paura; di insegnanti prelevati a forza, colpevoli di aver svolto il ruolo di docenti nelle scuole; di persone cercate dalle milizie casa per casa. Tutti coloro che hanno cercato di vivere con maggiore libertà e di ricostruire una convivenza civile in questi anni sono in pericolo.
I talebani: “Portiamo serenità“
A poco valgono gli appelli dei capi dei talebani perché nessuno crede a parole storicamente contraddette dai fatti. In un nuovo video citato dalla Bbc, il mullah Baradar Akhund promette “serenità” alla nazione e di occuparsi dei bisogni della gente. “Questa è l’ora della prova – dice seduto nel palazzo presidenziale circondato da miliziani armati – Noi forniremo i servizi alla nostra nazione, daremo serenità alla nazione intera e faremo del nostro meglio per migliorare la vita delle persone“. “Il modo in cui siamo arrivati era inatteso e abbiamo raggiunto questa posizione che non ci aspettavamo” sostiene.
Biden: “Non moriamo per l’Afghanistan“
Nelle ore in cui gli integralisti rivolgono sinistri messaggi di pace alla popolazione interviene il presidente Usa. Joe Biden difende senza esitazioni la sua decisione di ritirare le truppe dall’ Afghanistan. Sostiene di aver fatto “l’interesse nazionale” degli Usa e che gli americani “non faranno quello che non fanno gli afghani“, ossia combattere e morire per il loro Paese. “La nostra missione in Afghanistan non è mai stata pensata per costruire una nazione – dice Biden – La scelta che avevo era proseguire l’accordo negoziato da Donald Trump con i talebani o tornare a combattere. Il Presidente ha infine minacciato una risposta “devastante” se i talebani attaccheranno gli interessi americani, in particolare durante le operazioni di evacuazione in corso a Kabul.
Merkel: “Abbiamo sbagliato tutti“
“In primo piano ci sono le operazioni di evacuazione” dichiara in conferenza stampa la cancelliera tedesca Angela Merkel a Berlino. “Dobbiamo cercare di portare fuori quante più persone possibile“. La cancelliera ammette come sia stato un errore ritenere che le forze afghane potessero opporre resistenza ai talebani. “Una valutazione sbagliata. Non una valutazione sbagliata tedesca, ma una valutazione sbagliata comune“, afferma. “Non siamo riusciti a raggiungere quello che ci eravamo preposti“, scandisce Merkel. E sottolinea come tutto questo sia “molto amaro” dopo una missione militare e civile internazionale durata vent’anni.
Macron: “Fermare i flussi migratori“
Il presidente francese Emmanuel Macron fa sapere, invece, di voler portare avanti un’iniziativa europea. Obiettivo: “anticipare” e “proteggere da significativi flussi migratori irregolari” che “alimentano traffici di ogni tipo“. “Proporremo quindi, in linea con la Germania e altri paesi europei, un’iniziativa per costruire senza aspettare una risposta solida, coordinata e unita“, afferma in un discorso televisivo.
L’Onu: “Violenza contro le donne“
Si muove anche l’Onu. I membri del Consiglio di Sicurezza “hanno chiesto l’immediata cessazione di tutte le ostilità in Afghanistan.” Ma anche l’istituzione, attraverso negoziati, “di un nuovo governo che sia unito, inclusivo e rappresentativo, anche con la partecipazione piena, equa e significativa delle donne“. In una dichiarazione all’unanimità, i Quindici “hanno sottolineato che devono essere garantite la continuità istituzionale e il rispetto degli obblighi internazionali dell’ Afghanistan, nonché la sicurezza e l’incolumità di tutti i cittadini afghani e internazionali“. “Stiamo ricevendo notizie agghiaccianti di gravi restrizioni ai diritti umani in tutto il paese – afferma il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres – Sono particolarmente preoccupato per le notizie delle crescenti violazioni contro le donne e le ragazze afghane, che temono un ritorno ai giorni più bui. È essenziale che i loro diritti conquistati a fatica siano protetti”.
I am deeply concerned by accounts of human rights violations against the women and girls of Afghanistan who fear a return to the darkest days.
They are looking to the international community for support.
We must not let them down.
— António Guterres (@antonioguterres) August 17, 2021
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