Torna l’incubo degli attacchi ai server della sanità pubblica causati dai pirati informatici. Dopo il caso della Regione Lazio, stavolta alcuni hacker hanno preso di mira i server dell’Agenzia regionale di sanità (Ars) della Toscana del Governatore Eugenio Giani. Sono andati distrutti numerosi dati epidemiologico-statistici. I tecnici sono al lavoro per il loro recupero da backup, dove si era provveduto a salvarli.

Aggressione hacker

Secondo quanto spiegano fonti della Regione, nessun dato è stato rubato. L’attacco informatico non ha riguardato dati sanitari sensibili dei cittadini. Per un motivo molto semplice: l’Agenzia regionale di sanità della Toscana non li tratta nelle sue attività di studio. L’attacco risalirebbe a circa due giorni fa e sta rallentando il lavoro degli operatori Ars. La Regione presenterà denuncia alla polizia postale.

Si temono altri attacchi in Italia

Questo mese di agosto appare critico per gli attacchi hacker. Nei giorni scorsi, mentre si lottava contro il ricatto imposto alla Regione Lazio, ci si preparava anche a qualcosa di peggio. La Polizia Postale avrebbe già ricevuto un’allerta generale sul fatto che i pirati informatici potrebbero prendere di mira altre realtà istituzionali e non solo. Al centro delle preoccupazioni ora ci sono la gestione delle reti energetiche e telefoniche, le aziende quotate in Borsa, ditte private che gestiscono dati sensibili delle istituzioni. In modo particolare, però, sono gli ospedali e le Asl a dover essere protetti. Potrebbero essere questi, infatti, i prossimi obiettivi degli hacker che hanno bloccato i server di Lazio e Toscana.

Hacker contro il Lazio

Lo scorso 1° agosto l’Unità di crisi Covid-19 del Lazio aveva reso noto sui social un violento attacco subito da parte di hacker non identificati. Per evitare la perdita dei dati sanitari di quasi 6 milioni di cittadini, il sistema di erogazione dei servizi informatici era stato bloccato e la campagna vaccinale di fatto sospesa. La piattaforma regionale per le prenotazioni è rimasta spenta per diversi giorni. Soltanto dopo una settimana si era riusciti a ripristinare il sistema di prenotazione vaccinale raggiungibile dal sito. Il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, aveva poi precisato che “nessun dato sanitario è stato rubato e i dati finanziari e del bilancio non sono stati toccati”.

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