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G20 Donne, Draghi: “Difendere i loro diritti in Aghanistan e nel mondo”

Sotto la presidenza dell'Italia il primo G20 sulle donne della storia. Fra gli obiettivi: ridurre del 25% i divari di genere sul lavoro entro il 2025

Cade in momento particolarmente grave per i diritti delle donne il G20 Conference on Women’s Empowerment, che comincia oggi 26 agosto a Santa Margherita Ligure. Gli occhi del mondo sono su ciò che accade alle donne nell’Afghanistan riconquistato dai talebani. E proprio a questo si rivolge il pensiero del Presidente del Consiglio, Mario Draghi. “Il G20 deve fare tutto il possibile per garantire che le donne afghane mantengano le loro libertà e i loro diritti fondamentali – dice Draghi in un messaggio al meeting – in particolare il diritto all’istruzione. Le conquiste raggiunte negli ultimi vent’anni devono essere preservate“.

G20, prima conferenza sulle donne

Il messaggio ha un doppio valore perché è la prima volta nella storia che si organizza una conferenza speciale sul tema dell’empowerment femminile nell’ambito dei lavori per il G20. “La riunione odierna – ha sottolineato il premier – è ancora più urgente per la crisi in Afghanistan. Non dobbiamo illuderci. Le ragazze e le donne afghane sono sul punto di perdere la loro libertà e la loro dignità. Di tornare alla triste condizione in cui si trovavano vent’anni fa. Rischiano di diventare ancora una volta cittadine di seconda classe, vittime di violenza e di discriminazioni sistematiche, soltanto per il fatto di essere donne“. “In quanto paesi del G20, abbiamo degli obblighi nei confronti della comunità globale. Dobbiamo difendere i diritti delle donne ovunque nel mondo, soprattutto dove esse sono minacciate” ha dichiarato.

Donne e lavoro, ridurre i divari in 5 anni

Il premier ha sottolineato di essere orgoglioso che una conferenza dedicata all’empowerment femminile sia nata proprio sotto la presidenza italiana. E ha ringraziato la ministra della Famiglia, Elena Bonetti, “per l’eccellente lavoro preparatorio svolto“. Mario Draghi ha ricordato che a giugno è stata adottata “una tabella di marcia volta a raggiungere e superare l’obiettivo fissato a Brisbane, che prevede di ridurre del 25% entro il 2025 i divari di genere nel tasso di partecipazione alla forza lavoro nei Paesi del G20”.

Bonetti: “Con il Covid è cresciuta la violenza”

Sono tante le sfide che le donne hanno fronteggiato nella pandemia di Covid-19 e ancora affrontano – la ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonettiquelle sanitarie in primis e quelle causate dal gravare dei carichi di cura familiare in maniera preponderante sul ruolo femminile. Simili sfide chiedono una risposta coordinata in seno al G20″. La pandemia, ha proseguito Bonetti, “ha segnato anche un drammatico aumento dei casi di violenza contro le donne, aggravando un fenomeno che resterà difficile contrastare se non creando condizioni di vera parità tra uomini e donne. Per gran parte delle vittime, l’empowerment, anche economico, è la sola possibilità di una via d’uscita dalla violenza”.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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