Consiglio dei Ministri e conferenza stampa per il premier Mario Draghi, oggi 2 settembre, all’indomani dell’introduzione dell’obbligo di Green Pass sui trasporti a lunga percorrenza, a scuola e all’Università. “L’applicazione del Green Pass – ha sottolineato Draghi – mi pare stia andando bene. Sui trasporti ci saranno sempre dei casi di foto di mezzi pieni, ma in generale la preparazione è stata ben fatta“. L’orientamento del Governo è quello di “estendere l’uso del Green Pass“. “Entro la fine di settembre raggiungeremo l’80% della copertura vaccinale“, ha detto il Presidente del Consiglio riferendosi alla lotta al Covid. “Già oggi siamo al 70% completamente vaccinato“, ha precisato. “Ribadisco l’invito a vaccinarsi, un atto verso se stessi e gli altri“, ha aggiunto. Draghi ha quindi insistito sulla necessità della vaccinazione per chiunque, ricordando come questa è la sola via per la ripartenza del Paese.

Draghi: “I giovani entusiasti del vaccino

Tutto ciò anche per garantire la ripresa in presenza dell’anno scolastico che, ha sottolineato il premier, è “da sempre una nostra priorità“. “La campagna vaccinale – ha detto – è stata abbracciata con grande entusiasmo dai giovani, l’adesione massiccia dei giovani e la copertura estesa a livello nazionale ci permette di affrontare con una certa tranquillità e con minore incertezza dell’anno scorso l’apertura elle scuole.” Il capo del governo ha poi espresso solidarietà a tutte le vittime delle aggressioni, che ha definito “vigliacche” da parte di cittadini No Vax o comunque No Green Pass nei confronti di medici, giornalisti e operatori in prima fila nella lotta alla pandemia.

Economia e riforme, “agenda fitta

Circa l’economia il premier ha sottolineato l’andamento positivo del momento nel nostro Paese (dopo il tracollo del 2020). E, parlando di un “grande rimbalzo”, ha specificato come occorra far fronte alle difficoltà senza adagiarsi bensì con misure che consentano il mantenimento della crescita. “Sulle riforma il governo ha un’agenda molto fitta“, dalla “concorrenza” alla “giustizia“. Poi dovremo affrontare il problema fondamentale delle politiche attive del lavoro: “È prevedibile che molti settori dovranno ristrutturarsi” ha dichiarato.

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