Si è tenuta oggi la conferenza stampa del film The power of the dog. Alle ore 11:45 la Sala Conferenze del Palazzo Casinò allestita per Venezia78 ha aperto le porte alla regista Jane Campion, e al resto del cast formato da Benedict Cumberbatch, Kirsten Dunst; e ai produttori Tanya Seghatchian, Iain Canning e Roger Frappier. Jane Campion, l’unica regista donna ad aver vinto il Leone d’oro con The Piano; presenta il suo ultimo film in anteprima mondiale in concorso alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

La pellicola, tratta dall’omonimo romanzo del 1967 di Thomas Savage, è una storia ambientata negli anni ’20 che racconta la vita vissuta in un ranch. Il film inquadra il profilo di Phil Burbank che incute paura. Lui allevatore di bestiame, è un avido lettore e un prepotente bullo, vittima di una profonda omofobia. Quando George Burank, un uomo metodico e rispettabile, sposa la vedova locale Rose e si trasferisce al ranch insieme al suo problematico figlio; Phil ne è sconvolto a tal punto da tormentarli.

Jane Campion, in The power of the dog, racconta per la prima volta il lato maschile di una personalità complessa

In una vicenda laddove si sente l’eco di un altro classico del 1955 dal titolo La valle dell’Eden, la regista Jane Campion esplora le diverse corde della psiche e delle sue patologie. Va in profondità con un impeccabile sguardo intuitivo e femminile; nonché gli strumenti necessari capaci nel saper analizzare e guardare con la giusta prospettiva il dualismo che si crea quando Phil interagisce con Rose. E Jane, ne trova la giusta dimensione umana.

La carriera della Campion, ci ricorda, la sua attitudine nel raccontare spesso storie che riguardano prettamente vite femminili. Stavolta la regista si è rivolta ad una maggioranza maschile e non è stato affatto un problema. Anzi, le pagine del romanzo le sono apparse subito interessanti, a tal punto da assaporarne ogni sfumatura: “Ho pensato che il libro fosse bellissimo, ha avuto un effetto fortissimo su di me a tal punto da aver viaggiato nell’ultima parte. È  stato emozionante“, ha spiegato la Campion durante la Conferenza Stampa tenutasi nella sala del Palazzo Casinò del Lido di Venezia. Il fatto che il romanzo raccontasse la psiche, un aspetto dal profilo spesso complesso e nascosto da concetti pre-strutturati, indipendentemente dalle epoche, l’ha spinta a muovere i primi passi verso la creazione del film.

Benedict Cumberbatch a Venezia78: “Phil? Non giudico né condivido, ma lo capisco”

In merito al maschilismo tossico del personaggio interpretato da Benedict Cumberbatch, l’attore detta parole che non portano ad un giudizio freddo e distaccato, anzi, nonostante non condivida le scelte e i modi del suo personaggio, ha ritrovato quel che si dice punto debole. Quell’inserto meccanico dell’anima che si è inceppato per via di una cultura estremista e ottusa, lo ha portato a non cercare la redenzione:  “È il risultato di come è cresciuto, emerge momento dopo momento. Lo capisco, non giudico né condivido, ma lo capisco. […] Il maschilismo tossico lo riconosci. Persone danneggiate danneggiano gli altri. Anche i politici lo fanno: ognuno deve affrontare i propri problemi, non rinchiudere il mostro e buttare via la chiave”.

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