A Venezia 78 ‘The Lost Daughter’, Maggie Gyllenhaal e le lettere scambiate con Elena Ferrante: “Mi piacerebbe dire so chi è”
Si è tenuta nella Sala Casinò del Lido di Venezia la Conferenza stampa del film in concorso
A Venezia78 è arrivato il momento di parlare del debutto alla regia di Maggie Gyllenhaal. Il suo esordio dietro la macchina da presa è strettamente legato ad un autrice di cui se ne conoscono le parole, l’intensità stilistica; ma non la sua identità. Le immagini sceniche di Maggie, sono tratte da La figlia Oscura: romanzo di Elena Ferrante, autrice molto amata anche negli Stati Uniti. Il film è in concorso alla 78esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica ed uscirà su Netflix a dicembre.
Nella giornata di ieri giovedì 3 settembre, nella Sala Conferenze del Palazzo Casinò, ha avuto luogo la conferenza stampa di The Lost Daughter. Ciò che emerso dall’incontro e la capacità che ha avuto la regista nel trascinare sul grande schermo la stessa intensità della storia narrata tra le pagine del romanzo omonimo di Elena Ferrante. Indubbiamente anche grazie alla magistrale Olivia Colman; artista poliedrica che, in The Lost Daughter ha interpretato Leda, professoressa di inglese e donna sopraffatta dai ricordi legati allo sgomento di una maternità che forse non voleva mai vivere.
Questo sentimento struggente per la protagonista si manifesterà osservando una giovane madre di nome Nina – interpretata dall’attrice Dakota Johnson – turbata dal rapporto di questa donna che ha con sua figlia. Un legame tipico di una giovane madre che gestisce una bambina vivace in una famiglia chiassosa. Due realtà che si incontrano nonostante i tempi di maternità siano diversi, ma non per questo influenti l’un per l’altra.
Maggie Gyllenhaal e il rapporto con Elena Ferrante: intesa platonica e vincente
La regista, ieri è sbarcata in Laguna con il marito Peter Sarsgaard, come anche gli attori del film: Ed Harris, Alba Rohrwacher, Peter Sarsgaard, Paul Mescal e Dakota Johnson. E poco dopo aver raggiunto la Sala conferenze, le prime riflessioni si sono rivolte al rapporto tra la regista e l’autrice del film; un legame che ha destato fin da subito una certa curiosità fra i presenti: “Mi piacerebbe dire so chi è, ma le ho parlato solo attraverso lettere che custodisco gelosamente – ha raccontato la regista Maggie Gyllenhaal – Abbiano una corrispondenza interessante ma non la conosco. Se la regia non fosse stata curata dalla stessa Gyllenhaal, il contratto sarebbe stato nullo per la Ferrante”.
L’autrice del libro ha riposto fiducia nella capacità della regista di cogliere i suoi consigli anche attraverso delle semplici ma fondamentali note: “La Ferrante ha letto la sceneggiatura e mi ha dato il suo completo sostegno, inviandomi delle note molto belle”.
Olivia Colman porta in scena il conflitto tra l’essere donna e l’essere madre: “Mi ha intrigato. Si apre alla verità”
L’attrice, nonché premio Oscar per La Favorita ha fatto propria la vulnerabilità di un personaggio che vive nel pieno conflitto tra l’esser donna e l’essere madre. Una verità segreta, che risiede spesso nel femminile e che dovrebbe essere raccontata con maggiore interesse. Anche Olivia Colman ne è pienamente d’accordo. Colei che si è calata nella parte, ha perfettamente intuito e percepito quel senso di sgomento, fatto talvolta da lati oscuri, il quale necessita di esser considerato, staccandolo da un posizione fin troppo marginale: “Tutti vorrebbero essere solo una persona, ma si è anche l’altra, ed è bello rappresentarlo – ha spiegato l’attrice durante la Conferenza stampa – […] Mi ha intrigato. Si apre alla verità, alla sua perversione, alla disperazione e al terrore che fanno parte dell’essere genitore.
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