Sono anni che parliamo del ‘caso Britney Spears’ più ancora che delle sua musica, purtroppo. Ora siamo ad una nuova svolta nella battaglia legale tra Britney e suo padre Jamie. Speriamo che questo sia davvero l’ultimo capitolo della vicenda. Jamie Spears ha infatti presentato a sorpresa una richiesta alla Corte Suprema di Los Angeles, in cui chiede di porre fine alla custodia legale di sua figlia, dopo ben 13 anni.
Il caso Spears arriva alla fine?
Ennesimo colpo di scena in quella che è ormai la narrazione episodica del dramma legale della famiglia Spears. Jamie Spears, che da 13 anni controlla la vita privata e finanziaria della figlia Britney, ha presentato alla Corte Suprema di Los Angeles una richiesta che, di nuovo, mescola le carte del processo tra lui e sua figlia. E che rischia perfino di mettere la parola fine a questa battaglia. Nella documentazione depositata in tribunale (che diversi media e tabloid americani hanno riportato), si legge infatti: “La sig.ra Spears ha detto a questa corte che intende riavere il controllo della sua vita senza le barriere di sicurezza di una tutela. […] Come il signor Spears ha detto più e più volte, tutto ciò che vuole è ciò che è meglio per sua figlia. Se la signora Spears vuole porre fine alla tutela e crede di poter gestire la propria vita, il signor Spears crede che dovrebbe avere questa possibilità“.
Tutto era iniziato nel 2008, con il crollo nervoso che fece il giro del mondo. Britney Spears con la testa rasata, il ricovero in ospedale, l’incubo dei paparazzi, i tentativi di tornare in scena forse prematuri. L’apprensione generale, l’imbarazzo, la tristezza nel vedere un’icona come lei incrinarsi sotto le conseguenze della sofferenza. E in ultimo, l’amara sensazione che la vita da star finisca sempre col ridursi a questo. Poi Jamie Spears era subentrato legalmente, nel momento in cui sua figlia era più vulnerabile. Come sia andata davvero, da lì e per i seguenti 13 anni, sarà comunque il tribunale a stabilirlo.
#FreeBritney: la svolta con l’arrivo di Rosengart
L’avvocato che negli ultimi mesi ha preso in mano le redini del processo, prospettando finalmente a Britney una possibilità concreta di tornare a vivere dignitosamente, ha lavorato in questa direzione per tutta l’estate. “Se Jamie ama la figlia deve dimettersi oggi stesso, prima di essere sospeso” ha insistito più volte Mathew Rosengart. “Sarebbe la cosa corretta e decente da fare”. “Ogni giorno conta”, ha sottolineato per settimane il legale della popstar, spiegando che “la signora Spears non dovrebbe essere costretta a continuare a sentirsi traumatizzata, perdere il sonno e soffrire ulteriormente”. La stessa Britney Spears aveva sbloccato la situazione con un drammatico monologo che, in sintesi, si appellava ad un’unica necessità: “Merito di avere una vita”. E forse proprio grazie all’avvocato Rosengart, che ha portato avanti una strategia di pressione e attenzione costante sulla vicenda, con quest’ultima mossa Britney tornerà ad essere libera davvero.
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