Dare risposta alle maggiori sfide che il nostro pianeta deve affrontare a cominciare dalla lotta ai cambiamenti climatici che danneggiano la Terra. Questo il senso della Innovation League, evento che il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha presentato nel quadro delle iniziative per il prossimo meeting del G20.

Di Maio: “I progetti saranno finanziati”

A Sorrento, tra pochi giorni, a margine della ministeriale G20 sul Commercio, ospiteremo oltre 100 giovani startupper provenienti dai Paesi G20” ha detto Di Maio. Si tratta della “prima Innovation League“. “A loro abbiamo chiesto – ha spiegato il titolare della Farnesina – di fornire una risposta a cinque grandi sfide planetarie, tra cui quella del cambiamento climatico. Sulle soluzioni migliori favoriremo un co-investimento dei principali fondi di Venture Capital del G20, chiamati anche essi a partecipare a questo importante evento“.

Puntare sull’innovazione

Il nostro obiettivo è innalzare il profilo dell’Italia, offrendo al contempo una piattaforma di visibilità per le nostre start-up e un’opportunità di attrazione di investimenti diretti esteri“, ha sottolineato ancora Luigi Di Maio. E ha ricordato che “la nostra azione a sostegno dell’imprenditoria innovativa si è arricchita di nuovi strumenti promozionali“. Ciò da quando “la Farnesina è divenuta il principale interlocutore istituzionale in materia di commercio estero e internazionalizzazione“. L’impegno per la partecipazione dei giovani sui temi correlati alle sfide globali è dunque al centro dell’azione dell’Italia, anche in ambito multilaterale.

La sfida della pandemia

Come è noto il nostro Paese detiene quest’anno la presidenza del G20. Fra le sfide del pianeta più urgenti si deve affrontare quella dell’uscita dal tunnel della pandemia di Coronavirus, che continua a correre nel mondo. Prima delle dichiarazioni di Di Maio, lo scorso 6 settembre il G20 sulla salute che si è svolto a Roma ha cercato di affrontare di petto l’emergenza sanitaria. L’obiettivo, sempre più urgente, è adesso quello di garantire l’accesso ai vaccini anti-Covid a tutti i paesi, specialmente a quelli più poveri. Secondo i grandi del mondo, oggi ci sono le condizioni per raggiungere questo traguardo. Esistono dunque le premesse un accordo globale. Un’intesa ribattezzata Patto di Roma, che porti a un’immunizzazione mondiale.

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