Giornata Internazionale della Pace: contro la civiltà della violenza
Una ricorrenza per ricordare l'urgenza e la preziosità di vivere in un mondo senza guerre
“Imagine all the people livin’ life in peace/immagina che tutte le persone possano vivere la vita in pace” così recitava John Lennon in uno dei testi considerati forse la colonna sonora della pace. Nessuna differenza, nessuna guerra, “Nothing to kill or die for/niente per cui uccidere o morire“, nessun motivo per creare disparità sociali, economiche o politiche. E per continuare come John Lennon, potremmo dire: “You may say I’m a dreamer/potrai dire che sono un sognatore, But I’m not the only one/ma non solo il solo“; desiderare la pace, infatti, non dovrebbe essere solo un miraggio o un appannaggio di pochi, ma dovrebbe essere un pensiero unico.
La pace mondiale e la non violenza sono i punti di partenza dai quali l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha istituito, il 30 novembre del 1981, la Giornata Internazionale della Pace. Un giorno per risaltare le attività atte a promuovere la solidarietà e la sensibilizzazione sui temi riguardanti una pace universale, che appartenga a tutti e che non sia mai negata a nessuno.
Il tema della Giornata Internazionale della Pace
A vent’anni dal crollo delle torri gemelle, evento che ha segnato l’epoca moderna diffondendo terrore in tutto il mondo, il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, in occasione della Giornata Internazionale della Pace, intende riflettere sul tema della pace in sé, come condizione indispensabile per la convivenza tra popoli, e su come i Paesi membri dell’ONU, le varie associazioni e i cittadini promuovano azioni di sensibilizzazione per la pace nel mondo.
Nel rapporto annuale stilato dalla International Rescue Committee (IRC), Watchlist 2020, gran parte degli stati coinvolti da situazioni di grave emergenza, sono colpiti da conflitti, violazione dei diritti e deportazione. Condizioni che descrivono un quadro in cui la civiltà e le logiche sociali sono deturpate e, in certi contesti, totalmente annientate. Così come sostiene il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani è fondamentale fare divulgazione; diffondere la cultura della non violenza, educare alla non violenza, sviluppare in ciascuna persona la consapevolezza di essere cittadino del mondo. Perché come affermava, forse uno dei più grandi divulgatori di pace contemporanei, Mahatma Gandhi: “La non violenza è la più forte arma mai inventata dall’uomo“.
La Pace è un diritto
La pace è stata riconosciuta come un diritto di tutti i popoli nella solenne Dichiarazione sul Diritto dei Popoli alla Pace del 1984, approvata dall’Assemblea Generale; tuttavia, appare difficile parlare di pace in un mondo in cui piccoli e grandi conflitti continuano a distruggere la stabilità delle persone. Difficile pensare ad un mondo privo di violenze, perché a queste ci siamo abituati con una drammatica quotidianità e scioccante ricorrenza. Un attentato, un’esplosione, terrorismo, quasi stentano a sconvolgere; eppure di fronte a tutto questo dolore, non può prevalere l’accettazione silenziosa. Perché in una civiltà che si vanta di essere evoluta, la guerra e la violenza sono solo il simbolo di arretratezza e ignoranza.
Una ricorrenza come la Giornata Internazionale della Pace è oggi fondamentale, in un mondo afflitto da guerre; la Siria o lo Yemen, ne rappresentano gli esempi più tristi e disperati, ma a questi si accompagnano contesti conflittuali minori, ma altrettanto drammatici. Le guerre nel mondo, privano le persone dei bisogni più elementari e rubano l’infanzia a milioni di bambini di molti paesi. La guerra non è mai giusta! E a questa consapevolezza generale che la Giornata Internazionale della Pace tenta di arrivare. “You may say I’m a dreamer/potrai dire che sono un sognatore, But I’m not the only one/ma non solo il solo“.
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