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Terremoto, a L’Aquila il Parco della Memoria. Draghi: “Quasi 2 miliardi dal PNRR”

Divisi i familiari delle vittime, alcuni hanno partecipato ma altri avevano già protestato contro "l'ennesima passerella dei politici" e un preavviso di pochi giorni per un evento cittadino storico

A L’Aquila oggi 28 settembre il premier Mario Draghi ha inaugurato il Parco della Memoria per ricordare le 309 vittime del terremoto del 6 aprile 2009 che ha semidistrutto il capoluogo abruzzese. “La mia presenza serve prima di tutto a ribadire il dovere del ricordo” ha detto Draghi. Il terremoto del 2009 “appartiene alla memoria collettiva e del mondo“. Presenti anche la ministra per il Sud e la coesione territoriale, Mara Carfagna, e il capo Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio.

Disertano i comitati dei familiari

Assenti in forma ufficiale, invece – per la prima volta durante un evento in ricordo del terremoto – i comitati dei familiari delle vittime, sebbene in diversi siano stati presenti a titolo individuale. “Siamo stati invitati solo all’ultimo momento” hanno protestato. Fra coloro che non hanno partecipato all’evento, Vincenzo Vittorini, a cui il terremoto ha portato via moglie e figlia. Oggi è lui il punto di riferimento per i familiari delle vittime, fra i primi a chiedere l’istituzione del Parco. “Sono stato avvertito 5 giorni prima – ha dichiarato, secondo quanto riportato dalla Stampa il 27 settembre – è molto grave, è uno schiaffo alle persone comuni per organizzare l’ennesima passerella alle persone illustri.”

“Il Parco doveva essere come Ground Zero”

Il Parco avrebbe dovuto essere inaugurato il 6 aprile ma eravamo in quarantena – ha raccontato Vittorini – abbiamo chiesto di rinviare per dare a tutti la possibilità di essere presenti come è avvenuto durante le cerimonia di inaugurazione di Ground Zero a New York. Dal 6 aprile non abbiamo saputo più nulla fino al 23 settembre.” “Vittorini è la prima persona che ho avvertito dopo il prefetto e le forze dell’ordine – ha replicato il sindaco Pierluigi Biondi secondo quanto scrive La Stampa – La sua reazione è ingiusta e irriguardosa verso la città e l’amministrazione“.

Draghi: “Accelerare la ricostruzione

La ricostruzione “procede ovunque – ha sostenuto il Presidente del Consiglio inaugurando il Parco – ma con velocità diversa tra un territorio e l’altro. Dobbiamo accelerare, per l’obbligo morale che abbiamo verso tutti i cittadini. Abbiamo deciso di destinare un’apposita linea di investimento del PNRR alle zone dei terremoti del 2009, 2016 e 2017. Questo pacchetto ha un valore di 1,78 miliardi di euro.” “Le risorse servono – ha sottolineato Draghi – ma da sole non bastano. C’è bisogno di capacità progettuale e amministrativa, come dimostrano, a partire dall’Aquila, i casi di maggior successo nella ricostruzione post-sisma.”

Un Parco simbolo di vita

La città dell’Aquila – ha dichiarato ancora Draghi – ha scelto di affidare la memoria del terremoto non a un tradizionale monumento, ma a un parco. A uno spazio aperto che è simbolo del vuoto lasciato da chi è morto in quella terribile notte. Ma questo spazio aperto è anche simbolo di pienezza. Sarà riempito da tutte le famiglie e i bambini che giocheranno tra queste aiuole e tra queste fontane. È il simbolo della vita che deve rinascere traendo forza dalla memoria di una tragedia. Oggi ci sono finalmente le condizioni per farlo.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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