Alla vigilia Simone Biles era attesa come la grande protagonista delle Olimpiadi di Tokio 2020. E non solo per i numeri che ne hanno fatto la dominatrice incontrastata della ginnastica artistica – sette medaglie olimpiche e venticinque titoli mondiali – ma per il fatto di averlo cambiato per sempre il suo sport. La prima dopo la leggenda rumena del 10 perfetto, Nadia Comaneci.
Dovevano essere i Giochi della sua consacrazione. Ma è così difficile da raccontare quello che le è accaduto, che la campionessa è tornata ancora ieri a spiegare il “crollo” in un’intervista esclusiva al New York Magazine. “Avrei dovuto smettere molto prima di Tokyo. Mai avrei dovuto fare un’altra esperienza olimpica”, dopo “tutto quello che ho passato negli ultimi sette anni” – ha dichiarato Simone Biles, lei che aveva diritto a gareggiare in sei finali di specialità individuali e che si è ritirata cinque volte su sei. Nella sesta, la sua trave, ha portato a casa la consolazione della medaglia di bronzo.