“È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile, e tu ci hai aiutato a farlo.” Forse neppure lo sapeva, ma Luis Sepulveda ha scritto una pagina indispensabile della letteratura mondiale. Con i suoi preziosi racconti e i suoi viaggi in giro per il mondo, lo scrittore cileno ha lasciato un grande vuoto nel cuore dei suoi lettori quando si è spento il 16 aprile del 2020, nel pieno della pandemia. Oggi, 4 ottobre, avrebbe compiuto 72 anni. Dal suo esordio con Il vecchio che leggeva romanzi d’amore al suo racconto più celebre Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare (diventata poi, con la trasposizione cinematografica, La gabbianella e il gatto), Luis Sepulveda ha dimostrato di essere un iconico cantastorie.
Luis Sepulveda, il cantastorie che regalava lezioni di vita
Ha viaggiato tantissimo nella sua vita e ha remato contro le ingiustizie. Le sue storie hanno un retrogusto amaro e un fondo di verità che hanno regalato a bambini e adulti di tutto il mondo lezioni preziose, da custodire per sempre. Lui, l’autore secondo cui “vola solo chi osa farlo“, ne ha vissute di avventure. Dopo aver trascorso due anni e mezzo in carcere, ha lasciato il Cile e ha trascorso sette mesi nella foresta amazzonica per studiare l’impatto della civiltà sulle popolazioni native. E, da quella esperienza, Sepulveda ha unito finzione e realtà scrivendo il suo primo racconto.
Ma da quelle prime pubblicazioni che avevano l’obiettivo di raccontare il vero che macchia il mondo, l’autore cileno ha poi destinato le sue storie ad un pubblico più piccolo. Il romanzo che ha avuto maggiore successo, anche qui in Italia, è stata la Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare. Una storia d’amicizia che rema contro il pregiudizio altrui e non si cura della diversità. “Forse non sa volare con ali d’uccello, ma ad ascoltarlo ho sempre pensato che voli con le parole.”
“La vita si misura dall’intensità con cui si vive“
I suoi personaggi hanno le fattezze di animali, ma raccontano una storia che vuole aprire la mente di grandi e piccini e regala la voglia e il bisogno di sognare. Dalla Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza alla Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico, Sepulveda si fa portavoce delle verità più scomode ai più, parla di diversità e sprona a non emarginarla, ma a renderla parte della propria vita perché è bella esattamente così com’è.
L’ultimo racconto per bambini, prima che morisse, è arrivato in Italia con il titolo di Storia di una balena bianca raccontata da se stessa. E, ancora una volta, Sepulveda ha cercato di dare risposta alle domande che appaiono così banali eppure ancora terribilmente ignorate (se non temute).
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