È la fine degli Anni Sessanta. La citta è vuota, ma il silenzio viene improvvisamente interrotto dal suono dell’allarme di una banca. Solo pochi secondo dopo, l’iconica Jaguar EType nera guidata da Luca Marinelli che interpreta Diabolik corre lanciata verso la libertà. Il ladro dalla mente diabolica cerca di sfuggire alla polizia guidata capo Valerio Mastandrea nel ruolo dell’ispettore Ginko. Quest’ultimo lo insegue. Ma, grazie ai suoi ingegni, riesce a seminare colui che da tempo vorrebbe incastrarlo una volta per tutte.
Ad accompagnare la scena, girata in tre diverse città d’Italia, ovvero Bologna, Trieste e Milano, è la voce di Manuel Agnelli. Il frontman degli Afterhours ha composto per il film due brani dal titolo Pam Pum Pam e La profondità degli abissi. Ed è con questi cinque minuti di un piccolo assaggio cinematografico che i fratelli registi, visibilmente emozionati, hanno presentato per la prima volta alcune immagini della pellicola in occasione dell’incontro ravvicinato nella cornice della sedicesima Festa del Cinema di Roma.
La pellicola, che racconta uno dei personaggi del fumetto più celebri, ideato dalle sorelle Angela e Luciana Giussani, debutterà il 16 dicembre prossimo. I Manetti Bros non potevano esser più felici. Per i fratelli registi si tratta, infatti, di un film molto importante, perché rappresenta il coronamento di un sogno che vede una storia amata da sempre dai due fratelli romani registi. Ed oggi, che ne hanno presentato solo i cinque minuti di questa ultima loro fatica cinematografica, è stato come debellare finalmente quel periodo in cui il lockdown aveva messo in stand-by gran parte delle attività professionali; rimandando più volte il debutto del film. “Speriamo che sia un bel film il nostro – ha commentato Antonio – ma soprattutto ringraziamo le sorelle Giussani di aver creato due personaggi così straordinari: come Diabolik e Eva (Miriam Leone)”.
Diabolik, Festa del Cinema di Roma, i fratelli Bros: una carriera che sancisce l’asticella più alta portando sul grande schermo il ladro più famoso dei fumetti
Un’ora e mezza in cui i Manetti Bros si sono articolati in racconti, aneddoti e retroscena, di una carriera che ora alza l’asticella delle aspettative, e lo fa presentando uno dei film più attesi del momento: Diabolik. Hanno parlato della delusione di come è stata accolta Zora la vampira. Poi del ristoro di fiducia che è arrivato con Coliandro. Un set capace di superare il primo flop. Hanno ricordato poi due piccoli film da loro prodotti, con pochi mezzi, ma che in realtà sono i loro preferiti: Piano 17 e Il ritorno di Wang.
Per poi parlare del loro modo di fare cinema partendo dai loro inizi: “Io mi sono sempre sentito regista – spiega Antonio – Mi sembrava ovvio che avrei fatto il regista. […] Il primo ricordo risale alla seconda media quando ho scritto una commedia gialla”. In un mondo nel quale vi è spesso una classifica di gradimento data dal peso della critica, è inevitabile che non ci sia un confronto; una realtà che invece tra i fratelli Bros è più che lontana. Tra Antonio e Marco non c’è competizione. Ogni lavoro viene svolto e prodotto sempre in due, mai separati: “Per il 98% questo è un mestiere singolo. Tra noi, esiste solo una competizione momentanea su chi ha ragione, ma il giorno dopo uno dei due vince e ci dimentichiamo”.
LEGGI ANCHE: Roma FF16, Giuseppe Bonito: “L’Arminuta è la sintesi tra dualismi”