Sugli spalti della Cavea i fan intonano le canzoni del musicista che presto raggiungerà il Red Carpet adibito per la sedicesima Festa del Cinema di Roma. E non c’è una nota sbagliata tra le voci urlanti dei presenti che accolgono il cantante celebrando i sui 50 anni di carriera. Nel giorno che lo incornicia star della manifestazione capitolina, Claudio Baglioni si appresta ad incontrare il pubblico in uno degli appuntamenti più attesi della kermesse festivaliana; ovvero l’Incontro ravvicinato nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica.
Per l’occasione, il cantautore romano ha scelto un outfit elegantissimo in abito grigio e camicia bianca, ha percorso il tappeto rosso del Roma Film Festival 2021 acclamato dalla folla dietro le transenne mentre Baglioni rispondeva alle domande dei giornalisti. E anche noi di VelvetMag, non ci siamo fatti scappare l’occasione di chiedergli cosa significa per un artista del suo spessore, che ha tracciato la storia della musica italiana, celebrare 50 anni di carriera: “Un traguardo o un nuovo inizio?”
“Non saprei, perché la parte che viene dopo non la conosco e quindi non so quanto durerà e cosa sarà, ma spero che sarà un traguardo quanto un nuovo inizio. Lo spero!”. Queste le parole di Claudio Baglioni, emozionato finalmente per sentirsi in mezzo alle persone dopo un lungo tempo in cui il distanziamento sociale ha allontanato le persone. Un ritorno quasi alla normalità che lo entusiasma ma che lo mette anche a disagio per quanto si senta disabituato a tutto ciò.
Claudio Baglioni al Film Festival di Roma 2021: l’incontro con il pubblico
La sala Sinopoli gremita dal pubblico, si è resa palcoscenico di un momento celebrativo; ovvero i 50 anni di carriera del musicista romano che ha scelto 10 sequenze di film che ama con alcune scene musicali entrate nella storia. Tra le clip Colazione da Tiffany con Moon River intonata da Audrey Hepburn. In merito al frame scelto, Claudio Baglioni ne racconta il retroscena: “Audrey Hepburn era una figura così esile e piena di grazia, perfetta per il personaggio, ma non era una cantante, per cui scrissero la canzone apposta per lei per venirle incontro con la sua voce”. Il cantautore si è raccontato a tutto tondo. Parte col raccontare l’ultimo film che ha visto ieri sera al Teatro dell’Opera: In questa storia è la mia storia; per poi ricordare la prima pellicola della sua vita, che lo ha portato a relazionarsi col grande schermo.
“Era Zorro contro Maciste – racconta Baglioni – Lo vidi in una sala parrocchiale. A Roma li chiamavano i Pidocchietti. Il vero primo film – continua il musicista durante il suo incontro con il pubblico e la stampa – non era però in un cinematografo. Uso ancora questo termine un po’ desueto. L’ho detto l’altra sera a Gabriele Muccino, credo che gli sia venuta una colica, mi ha detto che non si dice più così.
E su Lucio Battisti invece, un aneddoto inedito, raccontato da Baglioni, che ha tenuto alta l’attenzione del pubblico; incuriosito quest’ultimo da un duo che nell’immaginario comune continua ad affascinare. Torniamo indietro negli anni Ottanta quando in un vago film aveva come protagonisti proprio i due cantanti. “Mi portarono un soggetto, un film serio in cui non c’era musica. Era una sorta di pre Romanzo criminale, ma invece di una banda c’erano due ragazzi di borgata di Roma che vivevano ai margini della città con un finale molto duro: Battisti sarebbe morto e io lo avrei portato via morente dopo una rissa al coltello. Per rispetto e timidezza – spiega l’artista – non sapevo cosa dire, mi odiavo per l’ipocrisia, ma mi sembrava un film impossibile. Poi di questa cosa non se ne fece niente”.
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