Il Governo austriaco pensa a un lockdown per le persone non vaccinate contro il Covid. La drastica misura è emersa da un vertice in videoconferenza che si è svolto nella tarda serata di ieri 22 ottobre. L’esecutivo del cancelliere Alexander Schallenberg (a destra nella foto) ha stabilito un parametro molto preciso. I posti letto di terapia intensiva negli ospedali non dovranno essere occupati oltre il 30% da pazienti Covid. Si tratta di una quota pari a circa 600 letti. Superato questo limite chi non è vaccinato dovrà restare a casa.
Chiusure possibili in Austria
“Stiamo per imbatterci nella pandemia di chi non è protetto“, ha avvertito il cancelliere Schallenberg, chiarendo che non ci sarà alcun lockdown per chi è vaccinato e per chi è guarito dal Covid. Il cancelliere ha espresso l’auspicio che questa possibilità invii un segnale ai troppo “esitanti e ritardatari“. Al momento in Austria i posti letto occupati in terapia intensiva sono 220. Se si dovesse arrivare a quota 600, si arriverebbe alla fase 5 del piano del Governo, che prevede massicce restrizioni ai movimenti per i non vaccinati. Il ministro della Sanità Wolfgang Mueckstein ha detto che al momento siamo nella fase 1, quindi “stiamo parlando del futuro“.
Italia, è corsa i tamponi
Nel nostro Paese, intanto, i Nuclei anti sofisticazione dei carabinieri (Nas) hanno oscurato 42 siti web collocati su server esteri. Sulle pagine di tali siti si pubblicizzavano e si offrivano in vendita vari farmaci, anche contro il Covid. Su 35 dei 42 siti oscurati si poteva trovare in vendita l’ivermectina: un antiparassitario utilizzato in campo veterinario. Nello scorso mese di marzo l’Ema (l’Agenzia europea del farmaco) aveva raccomandato di non utilizzare il principio attivo dell’ivermectina per la prevenzione o il trattamento del Covid, cosa che può avvenire solo nell’ambito di studi clinici. Con questa operazione salgono a 283 i siti oscurati dai Nas nel 2021. Quasi tutti, ben 244, sono legati all’emergenza Covid. Continua nel frattempo la corsa ai tamponi che chi non è vaccinato deve fare per potersi recare al lavoro. Secondo i dati della Fondazione Gimbe, nell’ultima settimana ne sono stati effettuati oltre 2 milioni, con un aumento, rispetto ai sette giorni precedenti, del +78,5%.
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