Buon compleanno a Diabolik: 59 anni fa nasceva il primo fumetto
Nel 1962 le sorelle Giussani diedero vita al ladro più leggendario del comics
Cinquantanove anni fa in tutte le edicole usciva Diabolik il primo giallo a fumetti ideato dalle sorelle Giussani. Il personaggio leggendario ispirato ai francesi Fantomas e Racombole, nato quasi in sordina, è ormai saldamente impresso nell’immaginario collettivo nazionale. Tascabile per permettere a tutti di portare facilmente con sé il Re del Terrore e, ricco di contenuti dalle trame sempre più intriganti.
Il protagonista che è un abilissimo ladro dal passato misterioso, non appare mai nella sua vera identità. Costantemente alla caccia di tesori dal valore inestimabile, Diabolik non è da solo nelle sue avventure, ma accompagnato dalla bellissima Eva Kant; perfetta controparte femminile del ladro mascherato. Tra i due si sviluppa un legame via via sempre più solido, fondato sulla fiducia e sul rispetto reciproco fondato da uno scambio paritario.
Diabolik, il fumetto: una pagina di storia che racconta la realtà
Le tante trame che vedono Diabolik protagonista, di fondo hanno una costante moralità. Si evidenzia un codice etico, dove il Re del Terrore si è spesso trovato partecipe nella lotta contro la violenza sulle donne, contro la prostituzione e l’abbandono degli animali, tant’è che i personaggi di Diabolik e di Eva Kant sono spesso stati testimonial per campagne di sensibilizzazioni su tematiche sociali. Ma non solo. Il lungo filone fumettistico sul ladro è anche una testimonianza storica. Ovvero è stato testimone di un’evoluzione al quale oggi ne portiamo i risultati. Pensiamo, per esempio, allo sviluppo tecnologico che dagli Anni Sessanta che ha portato progressi informatici, automobilistici, elettronici. È la vita di un fumetto che continua a brillare. Nonostante la morte delle sorelle Giussani, tutto questo prosegue grazie a Mario Gomboli e alla sua casa editrice Astorina che porta avanti l’eccellenza del fumetto.
Diabolik era “Diabolich”, un vero assassino
Perché le sorelle Giussani scelsero di chiamare il Re del Terrore Diabolik? Angela e Luciana, le due donne autrici del genere fumetto nero hanno creato il personaggio dal nome accattivante ispirandosi ad un fatto di cronaca nera realmente accaduto. Nell’inverno del 1958 in via Fontanesi 20, a Torino, l’operaio Mario Giliberti è stato trovato morto nel piccolo appartamento nel quale viveva. Dietro alla sua scomparsa, un assassinio inspiegabile firmato proprio da Diabolich. Dunque con la ‘ch’ e non con la ‘k’, ma ad attirare l’attenzione è stato il modo con cui il genio del crimine aveva architettato perfettamente l’omicidio scrivendo a La Stampa e firmandosi con il nome Diabolich. L’autore dell’omicidio aveva creato un vero e proprio complicato rebus aggiungendo indovinelli per attirare la polizia. Su chi era Diabolich nessuno a mai scoperto la sua identità. Un mistero che diventò poi leggenda.
Il Re del Terrore: dal fumetto al cinema
Sono i Manetti Bros a portare sul grande schermo il ladro più spietato della storia. La pellicola si concentra sul primo incontro di Diabolik con Eva Kant, avvenuto nel terzo albo della serie originale. Presentato in anteprima alla sedicesima edizione delle Festa del Cinema di Roma, il Re del terrore torna, con dietro la maschera il volto dell’attore Luca Marinelli. L’uscita ufficiale nelle sale cinematografiche, precedentemente fissata per il 31 dicembre del 2020, è stata posticipata al 16 dicembre del 2021. Una data che vedrà anche Miriam Leone tra gli attori del cast nel ruolo di Eva Kant.
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