Riunione sulla manovra economica, oggi 9 novembre, per ‘sigillare’ il disegno di legge di Bilancio approvato formalmente dal Consiglio dei ministri il 28 ottobre. Nessun nuovo passaggio, o esame, in Cdm e avanti tutta. Mario Draghi accelera e volta pagina. Il premier ha incontrato alcuni esponenti di governo come il capodelegazione del M5S, Stefano Patuanelli, il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, il titolare della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta. Oltre ad alcuni membri del ministero dell’Economia, data l’assenza del ministro Franco impegnato a Bruxelles.

Manovra, reddito e pensione donne

L’impianto del Reddito di Cittadinanza – al centro del confronto tra i premier e i ministri sulla manovra – si conferma nella versione uscita dal Cdm del 28 ottobre. Scatterà dunque un décalage – vale a dire una decurtazione della somma – a partire dal primo rifiuto di un’offerta di lavoro congrua. Questo allo scopo di stanare i truffatori che godono del RdC pur senza averne alcun bisogno. Dal secondo rifiuto scatta lo stop all’assegno. Cambia invece Opzione Donna – le regole sul pensionamento anticipato per le lavoratrici  – rispetto a quanto stabilito a fine ottobre. Salta infatti la soglia anagrafica di 60 anni per le uscite delle donne dal lavoro: la si riporta a 58 per le dipendenti e a 59 per le autonome. Com’era previsto finora.

Il testo alla prova del Senato

Il leader della Lega, Matteo Salvini, spinge per l’aumento in manovra “delle pensioni d’invalidità andando a tagliare i furbetti del reddito di cittadinanza“. Nonché l’incremento “della flat tax, la tassa ridotta per partite Iva, autonomi e piccoli imprenditori fino a 100mila euro di fatturato“. Il disegno di legge di Bilancio va ora all’esame del Senato per l’avvio dell’iter parlamentare. Finora non si era visto e anche per questo erano cresciute le indiscrezioni su un possibile nuovo passaggio in Cdm, che però Palazzo Chigi ha smentito. Il 10 novembre il testo della manovra dovrebbe finalmente approdare a Palazzo Madama.

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