Lo sviluppo tecnologico e scientifico degli ultimi decenni ha consentito all’uomo di realizzare tanti sogni. Siamo andati sulla Luna, abbiamo imparato a volare, raggiungiamo luoghi lontani viaggiando ad alte velocità e abbiamo tutte le informazioni a portata di mano nella Rete. Ma esiste anche un lato oscuro e pericoloso della scienza intesa come uso avanzato e spregiudicato della tecnologia. Quel “giusto limite in tutte le cose” come lo ha definito Aristotele, che oggi nella Giornata Mondiale della Scienza per la Pace e lo Sviluppo, più che mai è diventato importante ribadire. Pena: l’estinzione della nostra natura umana.
Il ruolo della Scienza nello sviluppo della storia umana
L’uomo insegue sin dall’inizio della sua esistenza lo sviluppo tecnico-scientifico per incrementare la produttività e rendere sempre più longeva la vita umana. Anche nei momenti più bui della storia i libri ci raccontano che l’uomo non ha mai smesso di inventare, sempre affamato di conoscenza. E’ accaduto perfino nel Medioevo, periodo storico alla quale molti affibbiano la morte dell’intelletto a favore di una dittatura teocratica. Anche in quel momento e proprio in quel periodo storico, l’uomo ha raggiunto delle innovazioni straordinarie incredibilmente moderne. L’orologio meccanico, l’aratro pesante, i bottoni, la bussola, la stampa, gli occhiali, la carta, le prime università, solo per citarne alcune.
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Ciò che appare cambiato oggi è il rischio che la macchina non sia più a servizio dell’uomo, ma diventi un idolo. Che la fiducia nello sviluppo tecnico-scientifico si trasformi in una fede illimitata. Parlare in questi termini oggi può risultare eccessivo. Ma non lo sembrerà più se si apprendono le stime e le previsioni degli esperti sul futuro che ci attende.
Le sfide della Scienza: il futuro dell’intelligenza artificiale
Il 46% di posti di lavoro in meno a causa dell’intelligenza artificiale. Una realtà simile ai film di fantascienza, dove robot semi-umanoidi, ologrammi, e software intelligenti sono già ad uno stadio molto avanzato. In Cina ad esempio a dare le notizie dell’agenzia di stampa Xinhua non è più un giornalista umano, ma un ologramma in giacca e cravatta. A Wall Street ci sono degli algoritmi chiamati “trader ad alta frequenza” che realizzano più del 70% delle transazioni di mercato, che ad oggi hanno rimpiazzato circa il 90% degli umani che lavoravano nei mercati azionari. In questo settore strategico ormai il ruolo dell’uomo è spesso solamente di supervisione.
La macchina dopotutto è più economica e veloce, non avrà mai diritti da reclamare o ferie da pretendere, e quindi in un’ottica puramente capitalista è inevitabile che sarà sempre preferibile all’uomo. Tesco, la più grande catena di supermercati del Regno Unito, ha da poco aperto in pieno centro a Londra, il suo primo punto vendita senza casse. Al posto dell’uomo sono telecamere e sensori a misurare e registrare in tempo reale quali e quanti prodotti il cliente sceglie. Poi addebitano il costo tramite l’App dedicata, una volta usciti dallo store.
La vendita al dettaglio, la finanza, ma non solo, anche in settori come quello dell’ospitalità, dove importanti catene di alberghi giapponesi già hanno sostituito gran parte, o in alcuni casi l’intero staff alberghiero, con robot in grado di assecondare e interpretare le nostre richieste. I robot sanno registrare un passaporto, assegnare camere, parlare tutte le lingue, e trasportare più di 300 kg di bagagli. Tutto questo al drammatico prezzo di perdere posti di lavoro e soprattutto il contatto umano.
L’editing del genoma umano a cosa porterà?
In ambito scientifico, lo scenario più drammatico consiste nella possibilità non remota un giorno di poter realizzare l’editing del genoma umano, creando una sorta di umano OGM perfetto ed evitare le cause dell’invecchiamento. Ma non solo, anche il concetto di maternità potrebbe essere messo a rischio. La prima bio-bag, ovvero un primo prototipo di utero artificiale, è stato portato avanti con successo a Philadelphia nel 2017. Gli agnelli usati nell’esperimento hanno trascorso quattro settimane in un grembo esterno e si sono sviluppati normalmente. Lo studio è stato portato avanti nell’intento di permettere un giorno ai bambini prematuri di svilupparsi in un ambiente più simile al grembo materno, ma non mancano coloro che auspicano di poter finalmente “liberare la donna dal peso della gravidanza“, come ha dichiarato la bioeticista e scrittrice Evie Kendal.
Oggi esistono vere e proprie correnti di pensiero, tra cui il cosiddetto movimento transumanista o post-umanista che reputano la biologia e la genetica delle catene. Spingono per una completa ibridazione dell’uomo con la macchina, attraverso ad esempio chip sottocutanei in grado di connettere l’uomo all’intelligenza artificiale, e lavorano per essere in grado un giorno di mappare il cervello umano e trasferirlo in un computer. Nel 2017 una ditta tecnologica del Wisconsin, la Three Square Company, ha proposto ai suoi dipendenti di impiantare un microchip nel dito per sostituire i badge dell’ufficio, aprire porte, usare fotocopiatrici e fare acquisti al bar.
Lo sviluppo deve “far pace” anche con l’ambiente
La scienza e la tecnologia non sono nemiche dell’uomo. Non dobbiamo mai dimenticare che è grazie alla scienza se abbiamo sconfitto malattie mortali come vaiolo, tifo, malaria e innumerevoli altre patologie. Il prezioso vaccino anti-Covid inoltre è stato un altro successo scientifico che presto speriamo tutti possa finalmente aiutarci a porre fine a questa devastante pandemia. Il problema sussiste quando queste due materie vengono totalmente slegate dall’etica e dalla morale e iniziano ad acquisire un potere illimitato, stravolgendo la nostra Umanità.
Lo sviluppo tecnico-scientifico non rappresenta necessariamente il progresso di una popolazione. L’inquinamento dei mari, dei cibi e dell’aria ne è una prova: stravolgere e ignorare completamente l’ordine naturale di un ecosistema può portare alla sua distruzione.
La Scienza deve difendere con l’etica la stessa Umanità
La tecnologia è perfetta, precisa e veloce, ma non prova mai compassione, non ammette errori e non sa individuare il bene superiore. Mentre le macchine perseguono inevitabilmente solo e soltanto lo sviluppo, tocca a noi uomini interrogarci sul progresso e difendere quell’unica cosa che la macchina non può capire, la vita. Comodità ed efficienza non possono essere gli unici parametri del progresso, la natura umana ha di gran lunga più valore e spessore e segue fondamentali principi non solo puramente scientifici o economici, ma umanistici.
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