Voglio portare a voi Sindaci il ringraziamento del Governo e mio personale per il lavoro che avete svolto nei mesi difficili della pandemia.” Così, oggi 11 novembre il premier Mario Draghi si è rivolto ai sindaci italiani riuniti a Parma per l’assemblea dell’Anci. “Sarete al centro della stagione che abbiamo davanti – ha proseguito il premier – una straordinaria occasione di riforme e investimenti, grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.”

Draghi: “Fase nuova per l’Italia

“Il successo del Piano è nelle vostre mani, come in quelle di noi tutti. C’è bisogno di cooperazione tra tutti i livelli dell’amministrazione, nella fase di pianificazione degli investimenti e in quella di attuazione. Questo sforzo deve coinvolgere tutti: Comuni, Regioni, Ministeri“. “Oggi – ha ribadito Draghi – si apre una nuova fase per l’Italia e per i suoi quasi 8.000 Comuni. Un’occasione di sviluppo, progettazione, idee, che dobbiamo essere pronti a cogliere per i nostri cittadini e per le generazioni future“.

“Sindaci perno della lotta alla pandemia”

Il presidente del Consiglio si è quindi soffermato su quanto fatto dai primi cittadini nei mesi più difficili della pandemia. “Da sempre in prima linea nella gestione delle emergenze – ha sottolineato Draghi – lo siete stati anche durante la pandemia. Avete applicato le restrizioni con rigore e incoraggiato i cittadini a resistere e perseverare nei momenti più difficili. Avete aiutato tanti che avevano perso il lavoro o sospeso le proprie attività. E che si sono trovati ad affrontare la povertà, molti per la prima volta.” Il premier ha quindi ricordato che “non è la prima volta che i Comuni italiani si trovano al centro di cambiamenti epocali nel Paese. Nel dopoguerra sono stati i Sindaci a gestire le migrazioni interne che hanno accompagnato il miracolo economico.”

L’esempio del sindaco Ferrari

Voglio citare un esempio per tutti – ha detto il premier Draghi – Virgilio Ferrari, medico, antifascista, Sindaco di Milano dal 1951 al 1961. Ferrari ha guidato la ricostruzione della città distrutta dai bombardamenti e il suo rilancio economico. Ha creato la società Metropolitana Milanese, ha ricostruito l’aeroporto di Linate. Ha realizzato quartieri come Quarto Oggiaro, ha restaurato spazi pubblici come la Besana. Ha ampliato lo stadio di San Siro, ha lanciato la sottoscrizione per l’acquisto della Pietà Rondanini. Per Ferrari – come per tanti sindaci del dopoguerra – la ricostruzione della città non riguardava solo i grandi progetti infrastrutturali. Aveva al centro la piena realizzazione del cittadino“.

Virgilio Ferrari (a sinistra), sindaco di Milano, nel 1959

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