“Lo que hemos compartido hoy en València, la alegría, el entusiasmo, la posibilidad de hablar entre nosotras, es la prueba de que, con otras políticas, se puede transformar la vida de las personas. Caminemos juntas. #OtrasPolíticas“. Il testo del post di Yolanda Díaz Pérez condiviso al termini dell’incontro di Valencia in cui racconta “la gioia, l’entusiasmo, la possibilità di dialogare tra di noi, è la prova che, con altre politiche, la vita delle persone può essere trasformata”. E in fondo la call to action “Camminiamo insieme” con l’hastag #AltrePolitiche
Otras políticas: il nuovo spazio femminista
E’ nella serata di ieri a Valencia un nuovo “progetto per il paese (Spagna, n.d.r.)”, femminista e basato “sull’ascolto della società“. A proporlo cinque leader politiche dei partiti della sinistra spagnola: la vicepremier e ministra del lavoro Yolanda Díaz, la sindaca di Barcellona Ada Colau, la vicepresidente della regione di Valencia Monica Oltra, la leader dell’opposizione nella regione di Madrid Mónica García e la consigliera comunale della città autonoma di Ceuta Fatima H. Hossain. Il titolo è particolarmente evocativo – “Altre politiche” – e si pone come uno spazio “di dialogo“, un pensatoio e non una classica iniziativa elettorale. Un nuovo ciclo politico che dia voce allo “tsunami femminista” che è partito in Spagna.
E non solo: educazione e sanità pubbliche, crisi climatica, lotta alle disuguaglianze sociali e alla precarietà sul lavoro. Un evento accolto da grande clamore mediatico e grandi attese politiche a cui hanno preso parte anche altre due ministre, oltre che la Díaz, Ione Belarra e Irene Montero, entrambe appartenenti a Unidas Podemos, partito di maggioranza nell’esecutivo di Pedro Sánchez (la prima e la seconda forza della sinistra spagnola). Proprio la vice-premier è stata acclamata nel teatro valenciano che ha ospitato l’iniziativa dalle urla: “Presidente, presidente“. In molti, anche se non ci sono ufficialità, pensano a lei come il candidato naturale alle prossime elezioni.
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