Il Governo Draghi lavora a nuove norme per contrastare il femminicidio. Lo ha confermato oggi 23 novembre la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese. Per alzare le difese contro il femminicidio, ha dichiarato la titolare del Viminale, è urgente “procedere con nuove norme” a cui “stiamo lavorando con gli altri ministri Cartabia, Gelmini e Carfagna“. Lamorgese ha auspicato che “il pacchetto di norme possa andare in Consiglio dei ministri la settimana prossima“. Certamente, ha spiegato, “c’è l’esigenza di una modifica del minimo delle pene edittali per poter poi procedere con strumenti di prevenzione più efficaci“.
Prevenzione a scuola
“Quello che dobbiamo pensare – ha aggiunto Luciana Lamorgese – è che le norme aiuteranno a ridurre i reati contro le donne. Non si può tutto addebitare alla magistratura, la prevenzione è il punto forte. Non diamo sempre la responsabilità a forze di polizia o ai magistrati.” A cosa si riferisce la ministra dell’Interno? In primo luogo alla formazione nelle scuole, tra i giovani, nella società civile. “Poi – precisa – le misure come quella del braccialetto elettronico, vengono dopo. È quindi necessario proseguire nella prevenzione, ma anche pretendo delle norme più incisive: non arriveremo all’eliminazione del fenomeno, ma diminuire sarebbe già un grande successo“.
Femminicidio e altre violenze
“Certamente c’è l’esigenza di prevedere altre tipologie di violenza, come le aggressioni” insiste ancora la ministra dell’Interno. Questo “in modo da consentire un intervento più tempestivo ed efficace. Quello che dobbiamo pensare è che tutte le norme aiuteranno a far sì che diminuiscano i reati” ha aggiunto Lamorgese. Col termine femminicidio si intende la particolare tipologia di omicidio perpetrato da uomini – spesso padri, mariti, partner o fidanzati -, che ha le donne per vittime. Donne che in quanto tali divengono bersaglio di odio, disprezzo, potere e sopraffazione, violenza fisica e psicologica fino all’uccisione.
Femminicidi in crescita in Italia
Nel corso del 2021 sono a oggi 103 le donne uccise da uomini, a fronte delle 100 assassinate nello stesso periodo dello scorso anno. I femminicidi sono circa il 40% di tutti gli omicidi commessi in Italia in un anno (finora 252 contro i 256 del 2020), e sono in crescita rispetto alla diminuzione dei casi che si registrava da 3 anni. Delle 103 donne uccise, 87 sono state assassinate in ambito familiare e affettivo, 60 di loro per mano del partner o ex partner con un aumento del 2% rispetto al 2020. I dati sono stati pubblicati il 22 novembre sul sito del ministero dell’Interno.
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