Giornata decisiva, oggi 1 dicembre, per le vaccinazioni anti Covid ai bambini fra i 5 e gli 11 anni: l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) si riunirà per deliberare. Non si spegne, intanto, l’eco della confusione di cui si è reso protagonista il Governo sulla scuola. Il premier Mario Draghi è intervenuto per far cancellare la circolare congiunta Salute-Istruzione che, in ragione dell’aumento dei contagi e delle difficoltà nel tracciamento, sospendeva il programma di “sorveglianza con testing” in vigore da appena tre settimane.
In pratica sarebbe tornata la Didattica a distanza (Dad) con un solo contagiato Covid in classe e non tre. A quel punto Palazzo Chigi ha avocato a sé l’operazione dopo un approfondimento con il Cts: le regole restano dunque quelle in vigore. Tutta la classe andrà automaticamente in quarantena soltanto con 3 positivi. Il Commissario all’Emergenza, Figliuolo, “intensificherà le attività di testing nelle scuole, al fine di potenziare il tracciamento“. Poiché “garantire la partecipazione in presenza a scuola è una priorità del Governo“.
Ma ciò che accade in Italia non può essere considerato senza uno sguardo a tutta l’Europa. ll coordinamento tra i 27 Paesi sulle misure comuni anti Covid, riporta il Corriere della Sera, rischia di non cominciare neppure. Sempre più Stati membri della Ue, preoccupati dal progredire della variante Omicron, accarezzano l’idea dell’obbligo vaccinale. La Germania, in particolare, vive giornate di forte tensione: nell’ultimo mese sono state in media oltre 45mila le nuove infezioni giornaliere. Già domani 2 dicembre il governo federale dovrebbe mettere a punto ulteriori restrizioni per i non vaccinati. Il prossimo cancelliere, Olaf Scholz, sarebbe favorevole alla vaccinazione obbligatoria.
Austria e Grecia, dal canto loro, si sono portate già avanti. A Vienna il governo di Alexander Schallenberg sta studiando una legge che prevede multe fino a 7.200 euro per chi insiste nel rifiutare il vaccino dopo due solleciti ufficiali. Dal 1 febbraio 2022 scatterà l’obbligo vaccinale per tutti i cittadini austriaci con più di 14 anni. Dalla Grecia, invece, la notizia che i cittadini con più di 60 anni che rifiutano il vaccino contro il Covid dovranno pagare una multa di 100 euro al mese. Lo ha annunciato il primo ministro Kyriakos Mitsotakis.
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