Meghan Markle ha vinto la lunghissima battaglia legale contro l’editore di The Mail On Sunday. L’editore si era opposto alla prima sentenza del giudice e l’ex assistente personale della Markle aveva testimoniato contro di lei. La duchessa di Sussex aveva intentato la causa per la pubblicazione della lettera inviata al padre Thomas Markle. La moglie del principe Harry ha condiviso sui social la gioia per la vittoria ottenuta dal giudice.

Il giudice da ragione a Meghan Markle e condanna l’editore

Si è conclusa definitivamente la battaglia giudiziaria di Meghan Markle contro l’editore britannico. La duchessa del Sussex aveva citato in giudizio la Associated Newspapers Limited per cinque articoli che riproducevano parti di una lettera “personale e privata” inviata al padre Thomas Markle nell’agosto 2018. Già all’inizio dell’anno l’Alta Corte le aveva dato ragione, ma senza un processo completo. Per questo motivo l’editore ha presentato ricorso e, in un’udienza di tre giorni a novembre, ha sostenuto che il caso dovesse essere riesaminato sulla base di alcune incongruenze nelle dichiarazioni dell’ex attrice.

La Markle, infatti, ha denunciato la violazione della privacy e del copyright. Ma l’ex assistente personale ha testimoniato contro di lei affermando che non era stata lei a scrivere tutto il contenuto e che era consapevole che sarebbe stato pubblicato. Ma i tre giudici che hanno emesso la sentenza hanno anche respinto l’appello della ANL.

Il messaggio sui social per celebrare la vittoria

Riassumendo la propria sentenza, il giudice Geoffrey Vos ha affermato: “Quei contenuti erano personali, privati ​​e non di interesse pubblico legittimo“. Scrivendo un lunghissimo post sui social, Meghan Markle ha annunciato la propria vittoria dicendo: “Questa è una vittoria non solo per me, ma per chiunque abbia mai avuto paura di difendere ciò che è giusto“.

La moglie del principe Harry ha anche affermato di aver subito intimidazioni e di aver dovuto resistere di fronte alla distorsione dei fatti. Continuando ha scritto: “Più a lungo si trascinava, più potevano distorcere i fatti e manipolare il pubblico, rendendo un caso semplice straordinariamente contorto al fine di generare più titoli e vendere più giornali. Un modello che premia il caos al di sopra della verità. Nei quasi tre anni da quando è iniziato, sono stata paziente di fronte a inganni, intimidazioni e attacchi calcolati“.

LEGGI ANCHE: Il principe Carlo: “La schiavitù macchia per sempre la nostra storia”