Rita Marina Vacalebri è nata a Roma. Vivace ed eclettica, nutre costantemente il suo insaziabile bisogno di sperimentare l’arte per esaltare quella timida capacità espressiva dalla quale è prepotentemente sbocciato questo suo primo romanzo, il cui unico intento è di arrivare dritto al cuore. Simoun è vento forte e travolgente, come le emozioni di Abby Alyson Keller, come il suo carattere, la sua bellezza, la sua mente. In continuo contrasto tra la cruda realtà e la sua fervida fantasia, Alyson ammira il mondo da un’altra prospettiva con occhi grandi e vivaci, pronti a cogliere particolari invisibili agli altri.
Nel corso di una vita piena ed emozionante conoscerà amicizia, amore, perdita, sofferenza, fino all’ingresso nel mondo spietato degli adulti, che saprà approfittare delle sue debolezze e della sua ricerca costante di realizzazione fino ad annullarla. Lì conoscerà Dylan, a cui sarà legata da un sentimento incosciente e irrazionale prima, indissolubile ed eterno poi: Le’gende. Lì, verrà coinvolta in un lavoro misterioso che la porterà, tra le dune del deserto e i profumi orientali, a incontrare Amira Fahad Ramzi. E sempre lì, in quel mondo adulto e spietato, Alyson attraverserà il vero Simoun, il vento forte, soffocante, ciclonico, pericoloso, che la travolgerà fino a disperderne le tracce. L’autrice si racconta in esclusiva a VelvetMAG.
Intervista esclusiva a Rita Vacalebri
Come è nata l’idea di scrivere questo suo primo romanzo?
Nasce prima il romanzo dell’idea che sarebbe divenuto tale! E’ avvenuto tutto per caso, durante quel lungo tempo costretta a casa dalla pandemia. Riordinando appunti su blocchi, quaderni e pen drive, dove erano raccolte riflessioni, stati d’animo, storie narrate di vita vissuta, scoprii in quelle righe il senso di emozioni dimenticate, non più di moda e mi resi conto man mano che andavo avanti, che tutto convogliava, anche se in modo frammentario, ad una storia. Andai avanti curandone i dettagli, e magicamente diedi forma al mio romanzo.
Rita Vacalebri è stata ispirata da qualcosa o qualcuno?
Principalmente dalla contrapposizione tra quello che dimostriamo e quotidianamente viviamo e quella profondità di emozioni e sentimenti che non riusciamo più ad ascoltare.
La vita di ognuno di noi è ricca di avvenimenti lieti, amicizie, amori corrisposti e non. Non mancano le delusioni, i rimpianti e le sofferenze che insieme alle esperienze positive dovrebbero far riflettere di più. L’aspetto artistico di Alyson è quello che più mi somiglia, ma solo quello.
La positività, la vivacità, la mia insaziabile voglia di vivere e l’amore per mio figlio Edoardo e della mia famiglia, hanno saputo risvegliare in me quel guerriero forte e consapevole di se stesso e del mondo che lo circonda, pronto a reagire a qualsiasi avversità.
Rita Vacalebri qual è la prima persona che ha creduto in lei all’inizio del suo percorso letterario?
Nel mese di luglio, prima di partire per le vacanze ho inviato la sinopsi del mio romanzo ad una ventina di case editrici (non a pagamento), sapendo che i tempi per la valutazione di un manoscritto raggiungono anche sei mesi. Alla fine di luglio una quindicina di editori mi hanno richiesto l’opera integrale. Per magia già verso il dieci agosto ricevetti le prime proposte di pubblicazione. Ricordo che ne rimasi sconvolta dalla gioia. Rientrata a Roma il primo settembre iniziai i colloqui e valutai le diverse proposte. Scelsi Porto Seguro Editore, al quale affidai la realizzazione di questo mio sogno dal nome Simoun.
Sappiamo che è molto legata a sua sorella Patrizia, quali sono stati i più grandi insegnamenti che vi ha trasmesso la vostra famiglia?
Siamo legatissime, ci amiamo profondamente. La nostra intensa vita è scandita dalla condivisione di valori e principi trasmessi dalla nostra famiglia. L’amore e il rispetto reciproco, la costante presenza anche emotiva, ci rendono forti e coraggiose.
Consiglierei di scrivere mostrando tutta la propria semplicità.
Dopo Simoun ha in previsione di pubblicare una nuova opera?
Simoun è il mio primo romanzo, amo scrivere. Il finale lascia aperto un seguito. Chissà!…
Il Natale sempre e solo con la mia famiglia.
Certamente ho in programma di farne tanti altri in futuro.
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