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Covid Italia: che Natale ci aspetta. Francia verso l’obbligo vaccinale

A una settimana dalle feste situazione critica in Europa. Da gennaio possibili zone arancioni, in Austria quarantena per i viaggiatori non vaccinati

Nessuna garanzia di un Natale tranquillo dal punto di vista dei contagi Covid, fortemente spinti dalla nuova variante Omicron. Malgrado vaccinazioni a quasi il 90%, terze dosi e l’avvio delle somministrazioni ai bambini, il Governo vuole intensificare al più presto la lotta alla pandemia. A una settimana dalle feste, infatti, l’Italia ha toccato, ieri 17 dicembre, il picco di 28.632 nuove infezioni da Coronavirus: non accadeva da un anno.

Fra zona gialla e arancione

E se a Natale 2020 ci sono stati, oltre alle fasce di colore, obblighi specifici anti Covid, come il limite di non più di due adulti non conviventi per pranzo e cena, quest’anno il Viminale intensificherà i controlli sul Green Pass. Ma nuove misure nazionali restrittive non si possono escludere. Dai primi di gennaio potrebbe scattare la zona arancione in alcune Regioni, mentre dal 20 dicembre diventano ‘gialle’ (obbligo di mascherina all’aperto) Trento, Marche, Veneto e Liguria, che si aggiungono a Friuli, Bolzano e Calabria.

Covid, incidenza e vittime

Sale intanto l’incidenza dei nuovi casi, cresce il tasso di occupazione in terapia intensiva e quello in aree mediche. Ieri sono stati registrati 28.632 nuovi contagi e altri 120 morti, 669.160 i tamponi processati, con un tasso di positività al 4,27%. Secondo il report dell’Istituto superiore di sanità (Iss) con i dati principali del monitoraggio della Cabina di regia, l’incidenza settimanale a livello nazionale è “in netto aumento“. Si tratta di 241 casi per 100mila abitanti (10-16 dicembre) contro 176 per 100mila abitanti (3-9 dicembre).

Francia, situazione difficile

Oltre le Alpi l’epidemia di Covid-19 sta mettendo in forte difficoltà tutta l’Europa. In Francia, in particolare, “è del tutto possibile” che si introduca l’obbligo vaccinale. Lo ha dichiarato il Presidente francese, Emmanuel Macron, in un’intervista all’emittente televisiva TF1. Il capo dell’Eliseo ha poi definito “auspicabile” l’immunizzazione dei bambini tra i 5 e gli 11 anni. Ha però aggiunto che spetta ai genitori prendere questa decisione. Il Presidente francese ha inoltre assicurato che “il pass sanitario sarà provvisorio” e non ha risposto in modo diretto a una domanda sulla possibilità di restrizioni durante le feste. Si è limitato a osservare che “tra Natale e Capodanno, avremo molta pressione sui nostri ospedali“.

Austria: per entrare 3 dosi di vaccino

Dall’altra parte del confine, in Austria, Vienna ha deciso di imporre nuove misure restrittive in ingresso per frenare la diffusione del Covid, dopo aver già realizzato il lockdown per i no vax. Stando a quanto annunciato dal ministero della Salute, fino a nuovo ordine nel paese potranno entrare solo quanti possono dimostrare di avere fatto la tripla vaccinazione o di essere guariti dal Covid-19. Chi non ha il certificato vaccinale dovrà presentare un test Pcr negativo o dovrà mettersi in quarantena immediatamente dopo l’arrivo. La quarantena verrà ultimata solo dopo che un test effettuato dopo l’arrivo sarà risultato negativo. Le nuove norme entreranno in vigore lunedì.

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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