Francia, fattore P sulla strada di Macron. Perché è a rischio la rielezione di ‘Manu’
Compie 44 anni il più giovane Presidente transalpino. La sfida più seria al rinnovo del suo mandato, nel 2022, arriva da una donna: Valérie Pécresse
Non è un tranquillo 44° compleanno quello di Emmanuel Macron, oggi 21 dicembre. Il Presidente uscente della Francia chiude il 2021 con il primo sondaggio che lo vede perdente alle elezioni del prossimo aprile. E poco importa lo slancio delle ultime settimane sul palcoscenico della politica internazionale, con, ad esempio, il già storico Patto del Quirinale Italia-Francia, siglato insieme a Mario Draghi.
Pécresse, spauracchio anti Macron
Secondo uno studio Elabe Opinion 2022, infatti, le presidenziali francesi le vincerebbe, al ballottaggio, Valérie Pécresse, 54 anni (esattamente dieci più di Macron), la candidata dei Repubblicani. Pécresse avrebbe 3 punti di distacco al primo turno (20 contro i 23 di Macron). Ma al ballottaggio uscirebbe vincente grazie ai voti degli elettori dei candidati di estrema destra: Eric Zemmour e Marine Le Pen. Una circostanza più che possibile, che impensierisce non poco lo staff elettorale del Presidente.
Tre (o 4) le donne in campo
“Per la prima volta nella storia la nostra famiglia politica avrà una candidata donna alle elezioni presidenziali“, ha detto Pécresse. Di certo non è la sola a sfidare Macron. A parte aspiranti capi di Stato uomini, come il polemista di estrema destra, Eric Zemmour, e il candidato di estrema sinistra, Jean-Luc Mélenchon, sono numerose le donne in gara per conquistare l’Eliseo. Come Marine Le Pen, storica leader della destra, la sindaca socialista di Parigi, Anne Hidalgo, e, quasi certamente, Christiane Taubira, 69 anni, di sinistra, ex ministra della Giustizia.
Una ‘partenza’ da banchiere di successo
Se è vero che una tale pletora di avversari non autorizza a pensare che qualcuno di loro possa facilmente strappare lo scettro all’ex enfant prodige della politica transalpina, le prossime elezioni potrebbero rivelarsi una sfida complessa. Sicuramente non è facile intimorirlo. Alle spalle, pur ancora giovane, Macron ha già una carriera di successo come banchiere oltreché come politico. Ultimati gli studi presso la École nationale d’administration nel 2004, nel 2008 era già nella banca d’affari Rothschild & Cie, avviandosi a un brillante percorso in campo finanziario.
Macron, da En Marche! all’Eliseo
Membro del Partito Socialista dal 2006 al 2009, nel 2012 l’allora Presidente François Hollande lo aveva scelto come segretario generale all’Economia. Due anni più tardi, nel 2014, era diventato ministro dell’Economia, dell’Industria e del Digitale del secondo governo di Manuel Valls. Nell’aprile 2016 ha fondato il movimento politico centrista En marche!, alla testa del quale si è candidato come indipendente alle presidenziali del 2017 vincendole e diventando Capo dello Stato. Al primo turno aveva prevalso con il 24,01% dei consensi su Marine Le Pen del Front National (21,3%). Al ballottaggio ha poi vinto le elezioni presidenziali col 65,8% dei voti, diventando il Presidente più giovane nella storia della Francia, a soli 39 anni. Il prossimo aprile, fra 5 mesi, avrà l’opportunità di replicare il successo. Una sfida tutt’altro che semplice.
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