Presentato alla città di Catania il capolavoro rinvenuto nell’ex convento di Santa Caterina da Siena al Rosario e restaurato con i fondi dell’8 per mille dell’Irpef. Sotto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la città ha potuto ammirare un’opera d’arte che riemerge portando con sé quattrocento anni di storia. Si tratta di un capolavoro pittorico che racconta l’excursus culturale di un edificio che porta alla memoria molti periodi storici che lo hanno segnato. Dal periodo post-sismico ai bombardamenti bellici, passando per la secolarizzazione dei beni ecclesiastici, passati col tempo nelle mani dello Stato.
Catania, riaffiora l’affresco del Settecento all’Archivio di Stato
Con questa importante storia alle spalle, l’affresco settecentesco inaugurato presso l’Archivio di Stato di Catania, è pronto a raccontare un’odissea tipica di molte opere d’arte. Rinvenuto fortuitamente nei depositi al piano terra dell’edificio di via Vittorio Emanuele a Catania, si trovava tra le scaffalature contenenti volumi, mappe e pergamene. La direttrice dell’Archivio, Maria Nunzia Villarosa, ha dichiarato: “Era il 2008 e proprio in questa sala, nella penombra, da un pezzo di muro scrostato apparve lo sguardo mite e luminoso della Madonna in preghiera. Da quel momento in poi si spalancò una finestra sul culto e la cultura catanese. Quel locale, infatti, era la ‘chiesa nella chiesa’ del Convento domenicano di S. Caterina da Siena, primitivo sito di preghiera della congregazione del SS Rosario”.
In seguito l’opera d’arte è venuta interamente alla luce ed è passata al restauro, avvenuto grazie ai fondi dell’8 per mille dell’Irpef. Si tratta di un capolavoro unico nel suo genere, che esprime ai massimi livelli “l’aspirazione alla bellezza e alla grandezza divina, attraverso genialità, intelligenza e maestria pittorica della scuola barocca“.
Un soggetto legato alla tradizione domenicana
La nuova sala degli Affreschi dell’Archivio di Stato di Catania raffigura personaggi cari alla tradizione domenicana, insieme alla Madonna, a Sant’Agata e Santa Lucia. La sala è stata dedicata a Matteo Gaudioso (1892 – 1985), che è stato un professore universitario, storico e direttore dell’Archivio di Stato di Catania. Al momento l’autore più accreditato degli affreschi – paragonabili a quelli della chiesa di San Benedetto – sembra essere il pittore messinese Vincenzo Tuccari.
“La scoperta di questo affresco arricchisce il nostro territorio di un nuovo importante tesoro – ha dichiarato l’assessore alla Cultura del Comune di Catania Barbara Mirabella – uno spazio d’arte di cui dobbiamo andare fieri; una riscoperta che s’innesta nel delicato e importante processo di rigenerazione, riqualificazione e apertura alla città dei luoghi culturali, vettori di identità e bellezza”. Il 22 dicembre mattina la sala verrà aperta ai visitatori e ai turisti: la sua destinazione d’uso e gli orari di apertura al pubblico nel 2022 verranno comunicati successivamente.
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