Covid, verso il picco dei contagi. Mascherine FFP2 in vendita a 75 centesimi
Accordo fra il Commissario Figliuolo e le associazioni dei farmacisti per calmierare i prezzi. Rischio 2 milioni di positivi al Sars-CoV-2
La Struttura Commissariale del generale Francesco Paolo Figliuolo e le Associazioni di categoria hanno raggiunto l’accordo sulle mascherine FFP2 anti Covid. La vendita in farmacia di questi dispositivi che proteggono di più rispetto alle semplici mascherine chirurgiche avverrà al prezzo calmierato di 75 centesimi l’una. L’intesa non è ancora operativa ma lo sarà a breve. Le adesioni arriveranno attraverso il sistema tessera sanitaria. FederFarma, AssoFarm e FarmacieUnite hanno siglato l’accordo con la Struttura Commissariale del generale Figliuolo, d’intesa con il Ministero della Salute e sentito l’Ordine dei Farmacisti.
Mascherine, la Coop le vende a meno
Intanto la Coop annuncia che dallo scorso 31 dicembre le mascherine FFP2 sono in commercio nei suoi punti vendita a 50 centesimi l’una. Un modo per venire incontro al più ampio utilizzo richiesto di questa tipologia di mascherine e calmierare i prezzi. Lo rende noto Coop in un comunicato. “Non è la prima volta che ritocchiamo al ribasso i prezzi di questi dispositivi medici -dicono in Coop – di fronte a un’emergenza sanitaria gli obiettivi che ci prefiggiamo sono evitare speculazioni e offrire soluzioni a vantaggio di tutti“.
Covid, “rischio 2 milioni di positivi“
Sulla situazione della pandemia in Italia è intervenuto nuovamente il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta. Al crescere dei nuovi casi di Covid-19, ha dichiarato a Radio Cusano Campus, “non corrisponde un parallelo incremento dei ricoveri“. Tuttavia “con questo tasso di crescita dei casi rischiamo comunque di intasare gli ospedali. Si può arrivare a 2 milioni di positivi“. “Tutte le misure messe in campo finora dal Governo – ha affermato – sono una sommatoria di pannicelli caldi che non riescono a rallentare la circolazione del virus”. Secondo Cartabellotta serve più smart working per contribuire a rallentare la diffusione dei contagi.
Il Covid e il nodo della scuola
“La scuola rappresenta un bacino di contagi” ha detto ancora il presidente della Fondazione Gimbe. “È chiaro – ha aggiunto – che non avendo lavorato sugli aspetti strutturali, possiamo modificare quanto vogliamo le modalità di screening e quarantena, ma con questa circolazione virale così alta bisogna fare delle valutazioni. Se decidiamo di tenere aperte le scuole bisognerà chiudere qualcos’altro“, ha aggiunto Cartabelotta.
De Luca: “Studenti a casa un mese“
Il riferimento è al piano di far ripartire le scuole a gennaio, nel contesto del forte aumento di contagi degli ultimi giorni. Su questi temi è intervenuto proprio in queste ore il Governatore campano, Vincenzo De Luca. “Mi parrebbe una misura equilibrata e di grande utilità il semplice rinvio del ritorno a scuola” ha detto. “Prendere 20-30 giorni di respiro, consentirebbe di raffreddare il picco di contagio, che avrà a gennaio probabilmente un’altra spinta“.
Contagi, verso il picco in gennaio?
Il massimo della diffusione del virus, spinto dalla variante Omicron, entro breve è ciò che si augura l’infettivologo milanese, e noto volto televisivo, Massimo Galli. “Mi auguro un picco di contagi entro il mese di gennaio. Da come sale, la curva non lascia fare previsioni certe” ha spiegato ad Agorà su RaiTre. “Tampone o non tampone, la diffusione è un dato di fatto. Realisticamente mi aspetto ancora una crescita per diversi giorni e questo credo imponga prudenza“.
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