Non mi lasciare, la conferenza stampa della fiction Rai con Vittoria Puccini e Alessandro Roja
Un crime ambientato a Venezia ed una vice questore specializzata in crimini online. Al centro della prima serie tv del 2022 il dark web
A partire da lunedì 10 gennaio 2022, andrà in onda su RaiUno Non mi lasciare, una serie thriller suddivisa in quattro serate ambientata a Venezia. Il poliziesco terrà col fiato sospeso lo spettatore conducendolo dalle calli e i canali del capoluogo veneto fino alle nebbie del Polesine. La fiction porta sul piccolo schermo per la prima volta insieme, gli attori Vittoria Puccini – nelle vesti del vice questore Elena Zonin – e Alessandro Roja, nel ruolo del poliziotto Daniele Vianello. A loro si affianca Sarah Felberbaum nella parte di Giulia Lari.
Prodotto da Rai Fiction e da Paypermoon Italia, con la collaborazione della francese Canal+, Non mi lasciare racconta una storia contemporanea, moderna il cui tema centrale sono i reati informatici e i crimini contro l’infanzia. Tra le profondità buie del deep web e la superficie dell’acqua della laguna, la serie scava negli abissi dell’animo umano. Al mistero e all’azione si unisce l’indagine psicologica. A condurre per mano il pubblico in questa avvincente trama è Elena Zonin. La vice questore tornerà a Venezia dopo vent’anni. Luogo della sua adolescenza, del suo primo e più grande amore. Una laguna così familiare che la fece improvvisamente scappare via raggiungendo Roma. Per presentare questa serie, oggi 4 gennaio 2022, si è tenuta la conferenza stampa che VelvetMAG ha seguito in live, a causa della recrudescenza dei contagi da Covid.
“La televisione non deve rimuovere dei problemi, ma li deve mettere in luce – sottolinea Ivan Carlei vicedirettore di Rai Fiction – È stato anche per noi doloroso fare la preparazione. Sentire i poliziotti e capire cosa c’è dietro il loro lavoro”, continua Carlei che ringrazia gli agenti per il duro impiego al quale sono esposti. “Quindi – aggiunge il vicedirettore – abbiamo deciso con gli sceneggiatori e i produttori, di metterlo in scena e di raccontare questa città (Venezia ndr) in modo non da cartolina. Non convenzionale. Ma addirittura che diventasse quasi una protagonista di questa storia.
Conferenza stampa, Ciro Visco e Vittoria Puccini: trama e profilo di Elena Zonin
Se il regista della fiction Ciro Visco parla di “avere coraggio nel sporcarsi le mani” soprattutto quando si racconta una storia dalla trama noir laddove vi è anche la speranza, Vittoria Puccini descrive Elena Zonin – la donna che interpreta in Non mi lasciare – come una professionista particolarmente capace, intuitiva. Brava nel suo lavoro. Determinata, coraggiosa e in grado di creare un’immediata empatia con la persona che si trova dinanzi a sé. “Lei sa leggere le persone, capisce chi ha difronte e quindi riesce a creare un forte legame empatico con le vittime, con i familiari delle vittime. Ma anche con i presunti colpevoli o con i carnefici”, spiega l’attrice colpita soprattutto dalle fragilità del suo personaggio. Come anche, le insicurezze e le paure.
“Accanto a questo coraggio, a questa determinazione professionale c’è un suo essere umanamente spezzata dentro“, aggiunge la Puccini che spiega quanto questa frattura derivi da un accadimento che riguarda il suo passato e che lei non svela a nessuno. Il pubblico stesso – dice l’interprete – scoprirà che cosa è accaduto nel suo passato solo alla fine della serie.
Non mi lasciare, Mario Mauri: “Perché Venezia? Perché amata in tutto il mondo”
Durante la conferenza stampa, anche noi di VelvetMAG, presenti in live, abbiamo chiesto “come mai per la fiction Non mi lasciare, si è scelta Venezia come location”. “Come sempre in molte cose c’è una ragione della mente e una ragione del cuore – risponde Mario Mauri (APA)- La ragione del cuore in questo caso deriva dalle mie origini. Mia mamma era di Venezia. Tutta la sua famiglia era di Venezia. Ed io ci trascorrevo l’infanzia, e mi è rimasta questa città nel cuore. Ovviamente – aggiunge Mauri – la ragione della mente deriva dalla volontà di creare un prodotto che fosse internazionale, e quindi, come dicevo, che fosse riconoscibile in tutto il mondo. Venezia è una città amata ed è unica”.
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