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Covid, c’è la pillola Merck. Scuola e Super Green Pass: i temi in Cdm

In Italia il primo farmaco specifico contro il Sars-CoV-2 mentre i sindacati spingono perché il Governo introduca l'obbligo vaccinale generale

Si svolgerà domani, mercoledì 5 gennaio, salvo contrordini, il Consiglio dei ministri anti Covid per decidere sulla riapertura delle scuole. Sul tavolo anche l’obbligo del Super Green Pass per tutti i lavoratori, pubblici e privati. Inoltre, da oggi 4 gennaio, il commissariato per l’emergenza distribuirà alle regioni la pillola contro il Coronavirus della casa farmaceutica americana Merck.

Scuola e Covid

Come detto, si va verso l’obbligo di Super Green Pass per andare a lavorare. Allo stesso tempo il Governo dice no allo slittamento della riapertura delle scuole. Ma dalla Campania il governatore Vincenzo De Luca continua a chiedere di posticipare a causa della crescente emergenza Covid. “Se la situazione dovesse diventare drammatica farò da solo” annuncia senza mezzi termini. “Tifiamo tutti per la ripartenza il 10 gennaio. Ma se ce lo consigliassero gli scienziati, non sarebbe una tragedia rinviare all’inizio di febbraio” gli fa eco il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.

I presidi contestano il Governo

In vista della Commissione Salute sul Covid che si riunirà oggi, l’idea del Governo Draghi è quella di rivedere la definizione di un numero minimo di contagi in classe. Ovvero la soglia minima in base alla quale scatterebbe la Didattica a distanza (Dad). Al momento l’ipotesi è di valutare tre o quattro contagi e, sotto questa cifra, prevedere l’auto-sorveglianza per tutti. Critica la posizione dell’Associazione Nazionale Presidi che, per bocca di Mario Rusconi, denuncia “una serie di mancanze” in vista del rientro. “Si erano annunciati hub per fare tamponi agli studenti – afferma – ma a pochi giorni dalla riapertura non ne abbiamo contezza“.

Vaccini “una volta ogni 6 mesi

Fra i temi caldi resta di certo anche quello dei vaccini contro il Covid. Per l’infettivologo genovese Matteo Bassettipotrà succedere che dovremo vaccinarci una volta ogni sei mesi“. “A livello organizzativo – spiega – per il futuro non è possibile aprire e chiudere gli hub vaccinali. Queste strutture devono rimanere aperte almeno per i prossimi 2 anni. Perché qui è evidente che potrà succedere che dovremo vaccinarci una volta ogni sei mesi“.

Covid, vaccino obbligatorio?

Dal canto loro i sindacati spingono per l’obbligo vaccinale generale. “Serve un atto di responsabilità da parte del Governo, rendendo i vaccini obbligatori per tutti“. Lo ha detto Maurizio Landini, leader della Cgil, sottolineando che “finora l’esecutivo questa scelta non l’ha fatta, ma penso che sia un atto necessario anche per richiamare alla responsabilità collettiva tutte le persone“. Nella lotta al Covid, per il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri, “è arrivato il momento di passare alla vaccinazione obbligatoria per gli over 18“. “Lo Stato – ha dichiarato il sindacalista intervistato dal Fatto Quotidiano – deve assumersi la responsabilità“. Per Bombardieri, il Super Green Pass “solo per i lavoratori scarica invece la responsabilità dei controlli e delle sanzioni solo sui lavoratori“.

Scuola Covid
Riapertura della scuola dal 10 gennaio ma i presidi protestano

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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