La lista dei positivi al Coronavirus si allunga giorno dopo giorno e incombe sulle elezioni per il Quirinale. L’impennata dei contagi colpisce anche gli esponenti del Governo Draghi. La Farnesina fa sapere che durante il periodo natalizio il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha avuto il Covid. Ora però, dicono dal ministero, è già guarito e “sta bene“. Anche il collega grillino Federico D’Incà, ministro per i Rapporti con il Parlamento, è positivo e attualmente in isolamento. Contagiato inoltre Vittorio Colao, ministro per l’Innovazione tecnologica e la Transizione digitale.
Governo, i ministri contagiati
Di Maio ha contratto il virus durante il periodo natalizio, ma nelle ultime 24 ore ha effettuato un tampone risultato negativo. Si presume quindi che sarà presente al momento della scelta del nuovo Capo dello Stato al Quirinale. “Sta bene, da domani sarà al ministero“, confermano dal suo staff alla Farnesina. “In molti mi state scrivendo, vi ringrazio per tutti questi messaggi e per il pensiero che mi state dedicando – ha scritto Di Maio su Facebook – Sono stato positivo al Covid, ma voglio tranquillizzarvi: sto bene. Il mio ultimo tampone è negativo e già da domani tornerò a lavorare in presenza“. D’Incà, invece, nonostante abbia già ricevuto la terza dose della somministrazione del vaccino, è in isolamento nella sua casa di Belluno. Per il ministro qualche sintomo leggero del Covid, spiegano fonti a lui vicine.
PD e M5S, appello a Mattarella?
Lo spauracchio per l’elezione al Quirinale resta sempre Omicron, e quindi il dilagare dei contagi Covid. In sostanza: l’eventualità che l’esercito dei ‘grandi elettori’ possa assottigliarsi. Anche per questo motivo PD e Movimento Cinque Stelle continuano a non escludere un ultimo, quasi disperato, appello a Sergio Mattarella perché resti al suo posto. Ma il Presidente della Repubblica ha già fatto sapere quali sono le sue intenzioni e, quindi, la trattativa per ora è su altri piani.
Quirinale, trattativa bloccata
E comprende ovviamente non solo il nome di chi dovrebbe sostituire Mattarella ma anche chi debba, eventualmente, andare a palazzo Chigi nel caso di un ‘trasloco’ di Mario Draghi al Quirinale. Ma la trattativa è ferma. La candidatura de facto di Silvio Berlusconi paralizza i giochi fra Centrodestra e Centrosinistra. Non solo. Mario Draghi terrà una conferenza stampa domani 10 gennaio sulle nuove misure anti Covid ma è difficile che si pronunci sul suo futuro. Ribadirà che l’Italia ha fatto da apripista sull’obbligo vaccinale e che le scelte non sono emerse da diktat delle forze politiche ma dalla necessità di trovare soluzioni equilibrate.
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