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Quirinale, Conte torna in Tv. Berlusconi va allo scontro finale e ‘cassa’ Draghi

M5S abolisce l'autoesclusione dalla Rai mentre il leader di Forza Italia mette un veto sul premier: "Se va al Colle lasciamo il Governo"

Difficile immaginare che non ci sia la partita per il Quirinale dietro il ritorno di Giuseppe Conte e del Movimento Cinque Stelle sui canali Rai. “Abbiamo deciso di sospendere l’assenza simbolica dalle testate del servizio pubblico radiotelevisivo sulla quale avevamo collegialmente convenuto lo scorso 17 novembre” ha dichiarato l’ex premier. Il motivo ufficiale? “Crediamo – ha spiegato Conte – che sia questo il momento decisivo per proporre una riforma che declini al futuro l’azione della Rai, rendendola appetibile e al passo con le sfide tecnologiche e culturali che i tempi ci impongono.”

Berlusconi e il Quirinale: sfida totale

Fra due giorni, il 13 gennaio, si svolgerà la riunione del Partito Democratico per definire la strategia in vista dell’elezione del nuovo Capo dello Stato. Probabilmente il segretario Enrico Letta non farà nomi ma indicherà un ‘sentiero’ alle ‘truppe’ parlamentari. Alla finestra a guardare ci sarà il Centrodestra che ha stabilito il proprio vertice unitario (Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia) dopo quello dei democratici. Obiettivo: avere una carta in più per comprendere le reali possibilità della candidatura di Silvio Berlusconi oppure virare su un nome alternativo. La questione è delicata perché l’ex premier non può essere considerato dal suo schieramento un candidato di bandiera. E, al momento, manifesta la chiara intenzione di lottare fino all’ultimo, pur sapendo di essere un nome divisivo, per diventare il successore di Sergio Mattarella.

La scadenza formale del settennato del Presidente Mattarella è il 3 febbraio 2022

L’altolà a Draghi: “Ne va del Governo

Il fondatore di Forza Italia arriverà oggi 11 gennaio a Roma, a Villa Grande, per seguire da vicino sviluppi sul Quirinale. Nelle conversazioni con i parlamentari a lui vicini appare pessimista, spiegano le agenzie di stampa, circa la possibilità che Mario Draghi salga al Quirinale in qualità di nuovo Presidente della Repubblica. “Molti non sembrano intenzionati a votarlo perché la sua elezione si tradurrebbe inevitabilmente in elezioni anticipate“. A tutti il leader azzurro avrebbe detto che “Forza Italia non si sente vincolata a sostenere alcun Governo senza Draghi a Palazzo Chigi. E, nel caso, uscirebbe dalla maggioranza“.

Letta: “Sul Quirinale Berlusconi smentisca

Penso che Berlusconi smentirà quelle parole, che sono di detti e detti riportati – ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta, in una intervista video su Metropolis – Se fossero state dette veramente sarebbero molto gravi. Sono sicuro che verranno smentite. La tempistica è sbagliata, profondamente“. “Noi lavoriamo per trovare una intesa su un candidato presidente o una candidata presidente condiviso dalla larga maggioranza dei grandi elettori” ha aggiunto Letta. “Non un nome divisivo, lavoreremo in questa direzione. No al muro contro muro, sì alla ricerca della condivisione“.

Centrodestra, il piano B non c’è

Ma dalle parti di Forza Italia non ci sentono. “Il piano B? Prevede un candidato di nome Silvio e con un cognome che inizia per B” ha detto con una battuta al Corriere della Sera il forzista Antonio Tajani. A proposito del metodo di condivisione invocato da più parti per la scelta del nuovo Presidente della Repubblica, Tajani ha spiegato che Forza Italia “è per la condivisione di ogni scelta: riteniamo che Berlusconi sia l’uomo che più di ogni altro in questi ultimi mesi abbia dato un segnale di unità al Paese“. La sua elezione, ha aggiunto, “sarebbe la conclusione di un percorso di unità nazionale: non poniamo veti e chiediamo agli altri di non porne“.

L’ex premier Giuseppe Conte

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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