E poi c’era lui con quel fare così garbato, lontano anni luce dal clamore e dal chiasso del fashion system attuale. Quei suoi modi da gentleman d’altri tempi potevano conquistarti al primo sguardo. Quell’eleganza intrinseca che nasce dal profondo dell’anima. Nino Cerruti era così. Un vero couturier d’altri tempi. Un grande lavoratore, con il fiuto per gli affari, che aveva costruito un impero. Le sue creazioni partite da Biella erano arrivate fino ad Hollywood, ma lui era rimasto sempre con i piedi per terra. Cerruti fu il primo stilista a varcare i confini nazionali e a spingersi ne La Ville Lumiere aprendo una boutique. Uomo colto ed elegantissimo lascia a 91 anni un vuoto incolmabile nel mondo della moda non solo italiana, ma internazionale. Era ricoverato a Vercelli a pochi chilometri dal maglificio di famiglia a Biella e si è spento ieri, 15 gennaio 2022.
Nino Cerruti, il primo stilista italiano a portare la moda all’estero
Nel 1957 Nino Cerruti apre a Biella la sua prima azienda di prêt-à-porter da uomo, la Hitman. Alla fine degli anni Sessanta sbarca a Parigi. Nasce così il marchio Cerruti 1881, cui si affianca la prima boutique monomarca, al numero 3 di place de la Madeleine diventato il suo flagship. Da allora la sede del brand è situata al medesimo indirizzo. “Sicuramente del mio Paese conservo i valori estetici e in qualche modo più teatrali, mentre della Francia c’è il modus operandi”- dichiarava Nino Cerruti -” Mi sono fatto le ossa nella Parigi degli Anni Sessanta, un periodo in cui la moda era già vista come una religione. Insieme a me e a Pierre Cardin, pure lui di origini italiane, anche Valentino o Ferré hanno avuto percorsi simili”. Così spiegava il grande stilista italiano la scelta di portare la sua couture fuori confine. Un primato che Cerruti aveva raggiunto rispetto ai suoi colleghi italiani.
Ma Cerruti aveva persino realizzato i pantaloni per un mito della moda come Coco Chanel
“Andavo da lei molto discretamente insieme con il mio modellista di Parigi” – raccontò Nino Cerruti: – Le prime volte si trattava di scegliere i modelli e prendere le misure poi le proponevo tessuti particolari. Coco era talmente cosciente dello status che aveva costruito negli anni da essere piuttosto intimidente. Quando ero al suo cospetto passavo quasi tutto il tempo in silenzio. Ecco, forse è stata una delle poche persone fra le tante che ho incontrato a mettermi in soggezione”. Le donne che indossavano i pantaloni erano le preferite dal celebre couturier.
La linea donna Cerruti
Alle collezioni maschili, ben presto, Nino Cerruti affianca la linea donna. “Nel 1965 gli stilisti si contavano sulle dita di una mano mentre oggi sono un’infinità”- dichiarò il designer: ” Fu allora che decisi di vestire le donne con i pantaloni. Fu una scelta coraggiosa se si pensa che nei ristoranti di un certo livello le signore che li indossavano non erano ammesse. E fu così fino agli inizi degli Anni Settanta”
Gli abiti per Pretty Woman, il color ottanio e la giacca destrutturata
Nino Cerruti ha avuto il merio anche di portare la sua moda ad Hollywood. Ha vestito con dei trench elegantissimi Lauren Hutton in America Gigolo, che facevano da contrasto agli abiti di Richard Gere, disegnati dal suo allievo più celebre Giorgio Armani. Gere indossò poi le creazioni di Cerruti in Pretty Woman. Ha vestito anche Christian Bale, Harrison Ford, Marcello Mastroianni, Jack Nicholson, Robert Redford, Tom Hanks, Michael Douglas. Cerruti ha firmato i costumi per il set dei film American Psycho, Air Force One, Prêt-à-porter, Proposta indecente, Philadelphia, Basic Instinct, Il silenzio degli innocenti, Wall Street, Attrazione fatale.
Il “Signor Nino“, così amava farsi chiamare Nino Cerruti, aveva inventato anche il color ottanio, una nuance metà tra il verde e il blu, che ironia del destino proprio quest’anno è di gran moda sulle passerelle. Cerruti fu il primo a destrutturare l’abito formale, in particolare la giacca. Inorridiva infatti di fronte agli abiti aderenti alla silhouette, per lui le creazioni dovevano liberare i movimenti. Un lascito che dobbiamo proprio a Cerruti e che ci accompagna anche attualmente nel modo di vestire.
La collaborazione con la Ferrari e la linea dei profumi
La popolarità del marchio aumentò ulteriormente nel 1994 quando il brand viene nominato designer ufficiale della squadra di Formula 1 della Ferrari. Nel 1998 viene presentato il nuovo profumo maschile ‘Cerruti Image’ presso il Guggenheim Museum a Bilbao. Nel 2000 Cerruti inaugura un flagship store ad Hong Kong e nello stesso anno viene lanciata la versione femminile del profumo ‘Cerruti Image’. Sempre nel 2000 lo stilista viene nominato Cavaliere del Lavoro dal presidente della Repubblica. Tra i premi ricevuti si annoverano: il Bath Museum of Costume Dress of the Year Award 1978; il Munich Fashion Week Award 1981; il Cutty Sark Award 1982 e 1988; il Pitti Uomo Award 1986.
L’omaggio di Re Giorgio a Nino Cerruti
Giorgio Armani, così ha voluto omaggiare il grande stilista che gli fece anche da maestro: “Da lui ho appreso non solo il gusto della morbidezza sartoriale, ma anche l’importanza di una visione a tutto tondo. Come stilista e come imprenditore. Il signor Nino aveva uno sguardo acuto, una curiosità vera, la capacità di osare. Mancherà quel suo modo gentile di essere autorevole e anche autoritario”.
LEGGI ANCHE: Martin Luther King: “Una voce che gridò nel deserto per la giustizia”