Per quanto riguarda il Covid in Italia “vi sono evidenze di chiara decelerazione della curva epidemica, in linea con quanto osservato in altri Paesi“. Lo afferma il coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts), Franco Locatelli. Ciò non toglie, sottolinea lo stesso Locatelli, che nel nostro Paese siamo sempre “in una situazione delicata e con numeri ancora crescenti per quel che riguarda l’incidenza d’infezioni” di Coronavirus. Tuttavia “sono straordinari i dati delle terze dosi” a conferma che gli italiani continuano a credere nella campagna vaccinale.
Segnali di evoluzione sembrano dunque arrivare. La pandemia “non è ancora finita ma il progressivo emergere della variante Omicron sulla Delta ne sta cambiando i connotati” spiega il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. Ragion per cui occorre “un aggiustamento delle nostre strategie. La comunicazione dei dati deve essere aggiornata“. Ma soprattutto “la nuova fase dell’epidemia deve portarci entro breve a rivedere le regole soprattutto per la gestione degli ospedali“. In ogni caso, avverte Sileri, il Covid “non è diventato una ‘banale’ influenza“. E le sue conseguenze “su chi non è immunizzato, anche se giovane e in buona salute, possono essere molto serie“.
Per il presidente dell’Iss, Silvio Brusaferro, “siamo ancora in pandemia, in una fase di crescita molto significativa dei contagi di cui non si prevede il picco e l’endemizzazione del virus è uno scenario possibile, ma non attuale“. In merito ai vaccini, poi, “la terza dose protegge molto bene dalla malattia grave. Se ne sta studiando la durata ed è presto per parlare della quarta“. Brusaferro conferma infine che “la variante Omicron sostituirà Delta“.
Sono oltre 119 milioni le dosi di vaccino contro il Covid somministrate a oggi in Italia. Di queste 26,6 milioni sono i richiami (le terze dosi). Nella giornata di ieri 15 gennaio i sanitari hanno somministrato inoltre quasi 92mila prime dosi: il dato più alto dall’inizio della quarta ondata. Per risalire a un numero maggiore di prime somministrazioni giornaliere bisogna andare indietro di 4 mesi, al 6 settembre, quando furono oltre 96mila.
A fronte dell’evoluzione della pandemia come della campagna di vaccinazione alcune regioni cambieranno colore a partire da domani, lunedì 17 gennaio. La Valle d’Aosta è la prima regione a passare in zona arancione. La Campania da bianca diventa gialla e si aggiunge a Veneto, Lombardia, Lazio, Liguria, Calabria, province autonome di Trento e Bolzano, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Sicilia e Friuli Venezia Giulia. In zona bianca restano Basilicata, Molise, Puglia, Sardegna e Umbria.
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