NewsPoliticaPrimo piano

Quirinale, Berlusconi tace e Letta attacca: “Assalto respinto, ora nome non di Centrodestra”

Il segretario Dem dà per acquisito il ritiro del Cavaliere, confermato da Sgarbi. Da Arcore potrebbe arrivare un nome: né Mattarella, né una donna

Fra tre giorni al massimo, domenica 23 gennaio, alla vigilia del primo scrutinio, Silvio Berlusconi potrebbe sciogliere la riserva sulla sua candidatura al Quirinale. Lo scrive l’agenzia Ansa che sottolinea come oggi, 20 gennaio, si sia svolto un incontro tra Matteo Salvini e Giuseppe Conte. Il summit, riferisce una nota della Lega, “è stato cordiale“.

Quirinale, “Berlusconi resta determinante

Salvini e Contehanno parlato di Quirinale e di Governo, chiarendo i propri punti di vista. A proposito di Colle, il leader della Lega ha ribadito che il Centrodestra è e resterà compatto in tutte le votazioni. Il faccia a faccia è durato un’ora: Salvini e Conte si sono visti dopo pranzo, in centro“. “Sul Quirinale procedono gli incontri con tutte le parti in causa – ha dichiarato Salvini ai cronisti davanti al Senato – e il Centrodestra ragionerà e voterà compatto.” “Sarà determinato e determinante e il ruolo di Berlusconi è e sarà fondamentale. Sono fiducioso“.

Letta: “Serve Presidente super partes

Intervistato a Radio Immagina ha detto la sua anche il segretario del PD, Enrico Letta. “Di fronte all’assalto al Quirinale del Centrodestra abbiamo dovuto trovare un equilibrio fra respingere l’assalto e tenere un canale di comunicazione, per un nome condiviso e non di parte, quindi non un nome di Centrodestra. Dobbiamo trovare un accordo su un nome super partes“. Bocciato, dunque, Berlusconi ma non solo. Dal canto suo il fondatore di Forza Italia non è sceso a Roma perché il vertice con gli alleati è congelato. E potrebbe non farlo, annunciando a distanza la sua opzione per il Colle.

Sgarbi: “Berlusconi farà nome per il Quirinale

Silvio Berlusconi è ad Arcore e rimarrà ad Arcore” ha fatto sapere Vittorio Sgarbi, assurto ormai a esegeta degli umori del Cavaliere. “Mi pare chiaro che questa pausa sia diventata di riflessione, in cui lui possa elaborare un nome al posto del suo e lavorare con l’impegno di un padre della patria. Direi che da un giorno e mezzo siamo su questo punto“. “Io so quale è il nome che proporrà Berlusconi“, ha assicurato Sgarbi, ospite per il terzo giorno consecutivo di Un giorno da pecora, su Rai Radio 1. E a chi gli domandava delle tre donne considerate fra le possibili opzioni ha risposto: “La Moratti posso escluderla, Cartabia non sa chi sia, su Casellati non posso dire niente, è la presidente del Senato. Comunque mi auguro che dia un segnale di grande maturità, con la capacità di dire che occorre una figura che unisce“. Escludo completamente che Berlusconi si faccia contare, il nome esce prima di lunedì, e non credo sarà quello di Mattarella” ha aggiunto.

Sgarbi e lo scandalo dei figli cresciuti a distanza: prima li mette al mondo e poi...
Sgarbi esclude che Berlusconi vada alla conta in Aula per il Colle

LEGGI ANCHE: Quirinale: la tela del Signor D., il ‘Garante d’Italia’ con le valige pronte

Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

Pulsante per tornare all'inizio