Un’attrice immensa, Monica Vitti. Così Carlo Verdone, fra i primi a commentare la morte, oggi 2 febbraio, della donna che nel mondo del cinema e della cultura italiana ha rappresentato un’icona inconfondibile. E, a livello istituzionale, sono arrivate le condoglianze del Governo. Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha espresso profondo cordoglio per la morte della Vitti. “Attrice di grande ironia e di straordinario talento, ha conquistato generazioni di italiani con il suo spirito, la sua bravura, la sua bellezza. Ha dato lustro al cinema italiano nel mondo. Al marito Roberto Russo e a tutti i suoi cari, le condoglianze del Governo” recita una nota di Palazzo Chigi.

Verdone: “Attrice senza pari

Vitti era “completa, dalla personalità forte e incisiva – spiega Carlo Verdone – La ricorderò sempre per esser stata la prima attrice ad incoraggiarmi e ad applaudirmi in una visione privata a casa di Sergio Leone di ‘Bianco Rosso e Verdone’.” “Le giovani attrici dovranno studiare bene le sue interpretazioni, ne saranno illuminate” ha sottolineato il regista romano. “Con Anna Magnani sarà ricordata come un’attrice straordinaria sia nel dramma sia nel brillante. Ha avuto uno splendido e ammirevole uomo accanto: Roberto Russo“, ha concluso.

Musa e protagonista

A dare la notizia della scomparsa di Monica Vitti è stato l’ex sindaco di Roma, Walter Veltroni, stamani poco dopo mezzogiorno. ‘‘Roberto Russo, il suo compagno di questi anni, mi chiede di comunicare che Monica Vitti non c’è più. Lo faccio con grande dolore, affetto, rimpianto’‘ ha scritto sui social. Nata Maria Luisa Ceciarelli, a Roma, il 3 novembre del 1931, Monica Vitti aveva compiuto da qualche mese 90 anni. Attrice icona del cinema italiano, era assente dalle scene dal 2001, quando fu ricevuta al Quirinale per i David di Donatello. Musa di Michelangelo Antonioni, è stata anche regina della commedia all’italiana al fianco di Alberto Sordi.

Il saluto del Festival di Sanremo

A Sanremo è scattato un lungo applauso della sala stampa alla notizia della sua morte. Una forma di Alzheimer aveva isolato dal mondo l’attrice romana, mentre il marito ne aveva difeso la privacy con grande fermezza. Cresciuta in Sicilia prima della guerra a causa del lavoro del padre (ispettore al commercio), Vitti era innamorata della recitazione fin dall’adolescenza. Nel 1953 si era diplomata all’Accademia d’arte drammatica sotto la guida di Silvio d’Amico e con un maestro d’eccezione come Sergio Tofano. Quarant’anni più tardi, nel 1995 aveva ricevuto il Leone d’oro alla carriera da Gillo Pontecorvo alla Mostra di Venezia. È stato soltanto uno dei maggiori riconoscimenti internazionali: ci sono stati anche 5 David di Donatello, 12 Globi d’oro e i 3 Nastri d’argento.

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