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Angelus 6 febbraio, l’appello di Papa Francesco nella Giornata contro le Mutilazioni Genitali Femminili

Nella sua riflessione il Pontefice invita a riflettere sulla vita e sull'importanza di accogliere Gesù persino nelle "nostre barche vuote"

In occasione dell’Angelus di domenica 6 febbraio il Santo Padre concentra la sua riflessione sulla vita e sui diritti umani. Invitando tutti ad accogliere Gesù nel proprio cuore e nella propria vita, Papa Francesco sottolinea l’importanza del rispetto della vita umana. Ed è in questo contesto che rivela il suo profondo ammonimento verso ogni atteggiamento che implica maltrattamenti e sofferenze; ricordando l’odierna ricorrenza della Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili.

La riflessione sulla vita che precede l’Angelus

Come ogni domenica Papa Francesco trae ispirazione per la sua riflessione dal Vangelo odierno. In particolare nella Liturgia di oggi Gesù “sale sulla barca” e “invita a prendere il largo“. Il Signore sale sulla barca di Simone, la barca tornata a riva vuota carica di delusioni; e qui Papa Francesco fa un parallelismo con la vita di ciascuno. La vita come una barca che, ogni giorno: “Lascia la riva di casa per inoltrarsi nel mare delle attività quotidiane“; e che ogni giorno sa di poter accogliere tra le sue reti, gioie e dolori, soddisfazioni e amarezza.

Ogni giorno – specifica Papa Francesco nella sua riflessione che precede l’Angelus odierno – cerchiamo di pescare a largo, di coltivare sogni e tanti progetti. Ma spesso, come Simon Pietro, viviamo la notte delle reti vuote“; ovvero, come sottolinea il Pontefice, tante volte si coglie la delusione di essersi impegnati tanto e a lungo e, tuttavia, non riuscire a raccogliere i frutti del sacrificio e dell’impegno. Una sensazione che, proprio come Simone sulla barca, restituisce un senso di sconfitta, mentre nel cuore nascono due “tarli pericolosissimi“: delusione e amarezza. Ma è in quel momento che Gesù vuole salire sulla “nostra barca vuota“.

Le nostre barche vuote…

Salire sulle nostre barche quando non abbiamo nulla da offrirgli, entrare nei nostri vuoti e riempirli con la sua essenza” è questo che il Signore fa sempre. Ed è su questo profondo senso di amore, che Gesù ha testimoniato con la sua vita, che il Santo Padre invita a riflettere.

Dio non vuole una nave da crociera” ma chiede solo di essere accolto nella “barca della nostra vita“. Il Pontefice lancia un messaggio di speranza a tutti, diffondendo la fiducia di poter ricominciare sempre, di poter costruire qualcosa di bello in qualsiasi momento della vita, di poter gettare sempre le reti a largo e aspettare che esse tornino colme di speranze e desideri realizzati. “Scacciamo il pessimismo e la sfiducia; e prendiamo il largo con Gesù. Anche nella nostra piccola barca vuota assisterà ad una pesca miracolosa“.

Angelus

L’appello per i diritti umani

Dopo la celebrazione dell’Angelus, prima di salutare i fedeli, Papa Francesco torna a parlare di vita e di diritti umani. In occasione della Giornata Internazionale contro le Mutilazioni Genitali Femminili, il Santo Padre ricorda: “Sono circa tre milioni le ragazze che ogni anno subiscono tale intervento, spesso in condizioni molto pericolose per la loro salute“. E come sottolinea ancora il Pontefice: “Questa pratica, purtroppo diffusa in diverse regioni del mondo – ha aggiunto il Pontefice -, umilia la dignità della donna e attenta gravemente alla sua integrità fisica“.

Infine, concentrandosi ancora sulla violazione dei diritti umani, il Papa non può dimenticare la piaga nota come la tratta di esseri umani; “Questa è una ferita profonda infetta dalla ricerca vergognosa di interessi economici – sottolinea il Santo Padre – Senza alcun rispetto per la persona umana. Tante ragazze, le vediamo sulle strade, che non sono libere, sono schiave dei ‘trattanti’, che le mandano a lavorare e se non portano i soldi le picchiano. Oggi succede questo, nelle nostre città. Pensiamoci sul serio“. “Davanti a queste piaghe dell’umanità – ha aggiunto il Santo Padre – esprimo il mio dolore ed esorto quanti ne hanno la responsabilità ad agire in modo deciso per impedire sia lo sfruttamento sia le pratiche umilianti, che affiggono in particolare le donne e le bambine“.

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Francesca Perrone

  • Cultura, Ambiente & PetsMessinese trasferita a Roma per gli studi prima in Scienze della Comunicazione Sociale presso l'Università Pontificia Salesiana, con una tesi su "Coco Chanel e la rivoluzione negli abiti femminili", poi per la specializzazione in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo alla Sapienza. Collabora con l'Agenzia ErregiMedia, curando rassegne stampa nel settore dei rally e dell'automobilismo. La sue passioni più grandi sono la scrittura, la moda e la cultura.
    Responsabile dei blog di VelvetMAG: VelvetPets (www.velvetpets.it) sulle curiosità del mondo animale e di BIOPIANETA (www.biopianeta.it) sui temi della tutela dell'ambiente e della sostenibilità.

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