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Facebook e Instagram, Europa addio? Il nodo dei dati personali

Meta, la casa madre, minaccia chiusure ma la Ue tiene il punto

Meta, la nuova società di Mark Zuckerberg, potrebbe chiudere Facebook e Instagram in Europa. Un’ipotesi realistica se non sarà risolto il conflitto legale con la Ue sulla gestione dei dati personali dei cittadini-utenti. Questo lo scenario che lo stesso Zuckerberg ha adombrato nel rapporto annuale alla Sec, la Securities and Exchange Commission l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa valori.

Big data, l’oro del web

Al centro dello scontro c’è appunto il trattamento dei dati: l’oro su cui fanno business tutti i giganti del web. Per usufruire di Facebook come di Instagram, WhatsApp, YouTube, Twitter, Google ecc.. non c’è bisogno di pagare alcunché. Perché i cittadini, da tutto il mondo, ‘pagano’ regalando i propri dati personali, e informazioni di ogni genere, ai social network come ai motori di ricerca. Lo si fa ogni qualvolta si postano testi, immagini o video sulla Rete. O anche soltanto con la semplice navigazione in Rete da un sito a un altro.

Facebook, dati in America

Facebook, ad esempio, profila costantemente, gli utenti. E se adesso Meta – la nuova casa madre di Facebook, Instagram, WhatsApp e Messenger – non avrà riconosciuta l’opzione di trasferire, conservare e usare i dati dei suoi utenti europei sui server americani ci saranno conseguenze. Il colosso, cioè, potrebbe chiudere alcune delle sue attività nel vecchio continente perché non sarebbero più redditizie. Da Meta smentiscono. “Non abbiamo assolutamente alcun desiderio e alcun piano di ritirarci dall’Europa” riferisce un portavoce.

La posizione di Meta

Le aziende fondamentalmente hanno bisogno di regole chiare e globali per proteggere a lungo termine i flussi di dati tra Stati Uniti ed Ue” sottolineano da Facebook. “Semplicemente Meta, come molte altre imprese, organizzazioni e servizi – aggiunge il portavoce della società – si basa sul trasferimento di dati tra l’Ue e gli Stati Uniti per poter offrire servizi globali. Come altre aziende seguiamo le regole europee e ci basiamo sulle Clausole Contrattuali Tipo e su adeguate misure di protezione dei dati“.

La Ue replica a Facebook

L’annuncio di Meta su Facebook e Instagram “è molto recente e non abbiamo commenti da fare al momento“, replica l’Unione europea attraverso il portavoce della Commissione, Eric Mamer. Tuttavia, aggiunge, “una cosa deve essere assolutamente chiara: la Ue stabilisce la sua legislazione tenendo conto dei nostri valori, degli interessi dei consumatori e dei cittadini“. L’Unione tiene “ovviamente conto dei punti di vista espressi dagli operatori economici, ma agisce autonomamente quando deve stabilire i suoi regolamenti”, ha ribadito il portavoce.

Unione Europea Francia Covid

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Domenico Coviello

Attualità, Politica ed Esteri

Professionista dal 2002 è Laureato in Scienze Politiche alla “Cesare Alfieri” di Firenze. Come giornalista è “nato” a fine anni ’90 nella redazione web de La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, guidata da Marco Pratellesi. A Milano ha lavorato due anni all’incubatore del Grupp Cir - De Benedetti all’epoca della new economy. Poi per dieci anni di nuovo a Firenze a City, la free press cartacea del Gruppo Rizzoli. Un passaggio alla Gazzetta dello Sport a Roma, e al desk del Corriere Fiorentino, il dorso toscano del Corriere della Sera, poi di nuovo sul sito di web news FirenzePost. Ha collaborato a Vanity Fair. Infine la scelta di rimettersi a studiare e aggiornarsi grazie al Master in Digital Journalism del Clas, il Centro Alti Studi della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha scritto La Storia di Asti e la Storia di Pisa per Typimedia Editore.

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