Caro bollette, Draghi promette 7 miliardi. Stasera luci spente nelle città
Energia elettrica a +55%, gas +41%; a rischio l'efficacia del PNRR
Il premier Mario Draghi promette un nuovo decreto contenente misure contro il caro bollette dell’energia e del gas. La situazione si fa di giorno in giorno più allarmante. Il costo dell’energia elettrica per i primi tre mesi di quest’anno aumenterà del +55%. Il costo delle forniture di gas del +41%. Come è noto, cominciata lo scorso anno la ripresa della domanda mondiale di energia e gas, con il riavvio delle economie dopo lo stop dei lockdown per Covid, la produzione sta faticando e i prezzi schizzano alle stelle. Dalla Russia (gas) come dal Medio Oriente (petrolio) le forniture sono più complicate e più costose dell’era pre-Covid.
Caro bollette, luci spente nelle città
A cascata ne risentono tutti, a cominciare dalle famiglie, così come le aziende e gli enti pubblici. Stasera 10 febbraio i sindaci delle maggiori città italiane spegneranno le luci degli uffici pubblici per protesta. Stop, dunque – sia pure in maniera meramente simbolica – all’illuminazione del monumenti, in qualche caso delle Asl e degli ospedali. Come se non bastasse, i fondi che arriveranno dall’Unione europea quest’anno, per il finanziamento del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza post pandemia, rischiano di andare in fumo, ‘bruciati’ dagli aumenti in bolletta per gli italiani.
Pacchetto da 7 miliardi
Ecco perché il Governo Draghi sta per varare un pacchetto di misure contro il caro vita e per l’implementazione del PNRR da 5-7 miliardi di euro. Lo ha spiegato la sottosegretaria all’Economia, Maria Cecilia Guerra. Dalla prima tassazione degli extraprofitti realizzati dagli impianti a fonti rinnovabili lo Stato ricaverà 1,5 miliardi, mentre altre risorse dovrebbero arrivare dalla cessione delle quote di emissione di anidride carbonica delle industrie inquinanti. Il tutto andrà ridurre gli importi da pagare nelle bollette che arrivano a casa o in azienda. La ricerca dei fondi è in corso e non sarà, al momento a debito. Il Governo Draghi non vuole nuovo deficit, e quindi il cosiddetto ‘scostamento’ di bilancio
I partiti premono su Draghi
Tutti i partiti, però, nessuno escluso, stanno mettendo sotto pressione ministri e premier. Giuseppe Conte chiede soluzioni “strutturali“, la Lega lamenta in un flash mob alla Camera anche le difficoltà di “piscine e impianti sportivi“. Enrico Letta (PD) insiste che bisogna fare presto e propone di aumentare la produzione di gas nazionale. Il caro bollette. Che si tratti di una “mina” pronta a esplodere sulla strada della ripresa, come ribadisce il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, il Governo ne è ben consapevole. Quello che arriverà, probabilmente la prossima settimana, è il quarto intervento in pochi mesi per calmierare i prezzi dell’energia. Draghi conta ancora su una ripresa economica dell’Italia “sostenuta, equa e sostenibile” che è “il miglior custode della stabilità” ma è inutile negarlo: si è aperto un anno difficile, più di quanto si credesse.
LEGGI ANCHE: Energia nucleare da fusione, nuovo record grazie a scienziate italiane