Libri che mi hanno rovinato la vita – e altri amori malinconici. Daria Bignardi si presenta in libreria con la sua ultima fatica letteraria che la vede ritratta in una nuova autobiografia, cruda, ironica e costantemente ‘tremante’. Un viaggio introspettivo, intimo in cui la scrittrice si mette a nudo con sincerità, rivelando tutte quelle contraddizioni che parallelamente alla vita si manifestano.

Tutto può salvarci o nello stesso istante dannarci. Ciononostante l’abisso esercita sempre quell’irresistibile forza attrattiva. La conduttrice porta il lettore ad intraprendere un viaggio, il suo. Dolente nella memoria e della sua personale memoria. Parte dalle passioni letterarie che l’hanno formata. Lievemente la scrittrice si confessa – dalle bugie adolescenziali agli amori fatali fino alle malinconie – e lo si capisce subito, sfogliando le prime pagine dell’autobiografia, dalle parole di Virginia Woolf poste in esergo: “Se non vivessimo alla ventura, prendendo il toro per le corna e tremando sui precipizi, non saremmo mai depressi, senza dubbio; ma già saremmo appassiti, vecchi, rassegnati al destino”.

Il filo della storia personale da seguire nei libri di Daria Bignardi

Con Non vi lascerò orfani (2009) edito da Mondadori, Daria Bignardi muove i suoi primi passi in quella che era – ed è tutt’ora – la cerchia di autrici italiane contemporanee “dello scrivere libri dilettevoli” per stile e lingua. La sua prima opera inizia con la morte di sua madre Giannarosa Bianchi. Continua raccontando le vicende della famiglia partendo dall’origine, dalla vita dei suoi bisnonni. E con Libri che mi hanno rovinato la vita – e altri amori malinconici – la conduttrice di origine ferrarese solleva nuovamente il velo della sua vita, in un memoir di formazione, breviario di bellezza che si struttura in 12 capitoli.

“Le situazioni pericolose, tristi, luttuose mi facevano vibrare come se solo nel dramma la vita si mostrasse davvero: nuda, integra, commovente”. Daria Bignardi torna dunque in libreria con un libro che narra l’avventura temeraria di conoscere se stessi attraverso le proprie zone d’ombra. Quei luoghi nascosti, visibili solo ai propri occhi e al proprio sentire, che Emiliano Ponzi è riuscito a rendere tale nella copertina.


L’ultima fatica letteraria della scrittrice che oggi, nel giorno di San Valentino compie 61 anni, è vitale, romantico, e come spiega Stefano Sgambati, il libro della conduttrice è ricco e soprattutto sincero, laddove, la pericolosa china della stessa Bignardi porta il lettore a porsi una domanda: perché si continua ad essere così curiosi e attratti dal mondo?.


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